Reddito di cittadinanza. Quando e chi potrà richiederlo?

Reddito di cittadinanza. Potrà andare anche alle imprese?.

Ci sono sempre novità per quanto riguarda il tanto atteso e sospirato reddito di cittadinanza. Dalle ultime indiscrezioni trapela anche la possibilità di un fondo destinato alle imprese. Ma di cosa si tratta?

Intanto poche ore fa il vicepremier grillino Luigi Di Maio ha affermato che a breve verranno stampate anche le tessere per il reddito ai cittadini.

L’assegno, ricordiamo dovrebbe essere di da 780 euro al mese a persona. Tuttavia la vera novità legata alla principale promessa elettorale del Movimento Cinque Stelle, è la possibilità di versare dei soldi anche alle imprese che si trovano in difficoltà e con quegli stessi fondi potrebbero formare e far lavorare chi vive al di sotto della soglia di povertà e percepisce l’assegno mensile.

«Pensare che un’impresa assuma chi percepisce il reddito di cittadinanza e che quel reddito venga trasferito all’impresa credo sia una buona idea per favorire l’occupazione», ha detto ieri il capogruppo al Senato del Movimento Stefano Patuanelli.

Ricordiamo che la misura, in vigore dal mese di marzo 2019 riguarderà circa 6 milioni di italiani. Inoltre, per avere diritto al reddito di cittadinanza bisognerà rendersi disponibili per 8 ore a settimana da impiegare in attività lavorative nel Comune di residenza. Il contributo sarà di 780 euro mensili.

Tuttavia pare che il reddito non finirà solo nelle tasche degli italiani ma anche in quelle degli immigrati che risiedono stabilmente in Italia. Come spiega ilTempo.it, infatti, dei 5 milioni di poveri che vivono nel nostro Paese, oltre 1,6 milioni sono stranieri. I 780 euro al mese, previsti dal reddito di cittadinanza, non potranno essere versati solo a chi è nel nostro Paese da più di dieci anni.

Reddito di cittadinanza. Quando e chi potrà richiederlo?

Il vicepremier Di Maio ha dichiarato anche che «non permetterà l’evasione o spese immorali», ma consentirà di «assicurare la sopravvivenza minima per l’individuo in cerca di occupazione». Al question time al Senato, inoltre, Di Maio ha detto anche che ci saranno una serie di misure per contrastare i furbi che tenteranno di fare strane spese con la card: chi imbroglia « si becca 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge». E che il reddito di cittadinanza «non dà un solo euro a chi sta sul divano».

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