La società ci vuole a tutti i costi in coppia?

La società ci vuole a tutti i costi in coppia?

Decidiamo di avere una relazione perché ci innamoriamo o perché, in un certo senso, la società ci spinge a farlo?

Negli ultimi anni lo scenario è cambiato radicalmente e sono aumentati in maniera esponenziale quelli che decidono di rimanere single, a seguito di un rapporto o di un matrimonio finito male.

Secondo i dati nazionali, in Italia, ad oggi, nelle città, i single sono raddoppiati. Le zone con il maggior numero di scapoli sono Roma e Milano. Nella Capitale i single sono passati dal 28% nel 2001, al 47,5% nel 2020, mentre a Milano la percentuale è addirittura del 52,8%, con i single (379 mila) che superano del doppio le coppie (quasi 164 mila).

Un esercito di single:

Che le persone single siano aumentate è un dato reale ma il problema che ci poniamo oggi è: La società è felice di avere così tanti single? E i single sono felici?

Beh, no, no di certo. Le statistiche vengono lette quasi sempre in negativo e questo perchè in tal modo, diminuisce la spesa e diminuiscono le natalità. Il nucleo familiare scompare e il matrimonio diventa sempre meno desiderato, soprattutto dalle nuove generazioni. Il fattore solitudine è qualcosa che fa rima con single. Secondo molti, i single sarebbero maggiormente portati a soffrire di solitudine rispetto alle coppie. Questo pensiero però non trova l’approvazione di tutti, poiché non sempre lo stato di single merita di essere letto in negativo.

La società ci vuole “impegnati”:

Il fatto è che la società ci vuole occupati, tutti o quasi. Il fatto di voler imporre a tutti i costi un modello sociale standardizzato, spinge anche i più sereni alla disperata ricerca di un partner.

Ma perchè si pensa che una persona non in coppia sia triste o alla disperata ricerca della metà della mela di cui tanto si parla?

Spesso le persone ignorano che i single lo sono anche per scelta, perché l’amore non è arrivato o perché attendono qualcosa di vero e puro. Non si considera poi, che quando una persona è sola, può concentrarsi sulla propria carriera, su hobby e amicizie. Non è vero che chi è in coppia non riesca a fare tutte queste cose, solo che anche chi non lo è non deve essere per forza sempre infelice.

I momenti di sconforto ci sono e sempre ci saranno, sia nei single che nelle coppie. L’amore verso se stessi è la base per poter star bene con gli altri e non è detto che un single non sia amato anche se non con un partner.

L’amore dove lo si cerca?

Si pensa che l’amore sia solo quello a due, ma non è sempre così. L’amore lo si sente in famiglia, con gli amici, con i colleghi, com i propri animali. L’amore è ovunque e non solo in un rapporto carnale, che porti all’inevitabile proseguimento della specie.

Il single non vuole essere compatito e spesso non vuole che gli si chieda come mai lo è. La società ci fa pensare che il single sia triste e sfortunato, ma non è così. E’ stato dimostrato che le persone sole abbiano una vita molto più tranquilla e appagante, che invecchino meno e che soffrano meno di stress.

Insomma, sarebbe bene avere un equilibrio ma se l’amore non arriva, allora non bisognerebbe farsene un dramma.

Basta con la storia di dover compatire i single!

a sempre vengono compatiti e anche un pò vittimizzati, stiamo parlando dei single, come di quelli di vecchia data, che spesso, vengono criticati dalla coppia amica di turno o dai genitori, soprattutto dai genitori, che vorrebbero vedere il proprio ‘pargoletto’ felicemente accoppiato una volta per tutte, in particolar modo, dopo aver raggiunto i fatidici 30.

Tuttavia, forse, non tutti sanno, che sono proprio i single che dovrebbero provar pena per alcune coppie. Ad esempio, un single potrebbe provar dispiacere per l’amico fidanzato da troppo tempo e vittima di una donna che non lo stima affatto o dell’amica che corre dietro i capricci del proprio fidanzato dimenticandosi di quanto vale realmente, o di tutte quelle coppie stanche, annoiate e per nulla innamorate, ma che pur di non rischiare e di attraversare l’ignoto della ‘singletudine’, preferiscono “ingoiare il boccone” e tirare a vanti con il copione della coppietta vecchia e felice.

Single a 20, 30, 40 e 50 anni. Che cosa cambia?

Un pò di dati alla mano:

Secondo altri studi effettuati in Italia, pare che nell’ultimo anno siano saliti a 9 milioni i single, +46% rispetto a 10 anni fa, e il prototipo del single-medio ha raggiunto un’età di 38 anni, uno su due ha un buon lavoro stabile e poco meno del 50% ha avuto una storia importante in passato ma che è finita tragicamente e solo il 25% vive ancora a casa con i propri genitori.

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