Che fatica lavorare con la scrittrice Oriana Fallaci che non si risparmia e scrive a chiare lettere le regole del buon lavoratore.

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E nella corrispondenza della Fallaci pure le istruzioni agli impiegati dell’ufficio Rizzoli a New York scrive: “A chi chiede di me, non bisogna dare informazione alcuna. Comportarsi con cortesia ma distacco, come farebbe una centralinista. “Niente iniziative personali: questa è una casa editrice, non un’ agenzia di importazione vini-e-salami”…

In un libro scrive: L’ ufficio deve essere aperto puntualmente alle 9 del mattino. La puntualità è indispensabile perché le 9 am di New York corrispondono alle 3 pm del pomeriggio in Italia e da quel’ ora in poi vi sono – per l’ Italia – poche ore lavorative a disposizione.

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L’ impiegato deve restarvi fino alle 13, ora in cui – salvo necessità e mia richiesta specifica – deve lasciarlo chiudendo bene la porta a chiave. Durante le quattro ore se ne allontanerà soltanto su mio incarico. Cioè per venire a casa mia oppure recarsi a fare una commissione per me. Al telefono risponderà semplicemente «Rizzoli Publishers». Se qualcuno chiede di me, non deve dare informazione alcuna. Comportarsi con cortesia ma distacco, come farebbe una centralinista.

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Non vi sono vacanze. Questo tipo di lavoro non prevede vacanze come in un lavoro a tempo pieno e con contratto. Per tutta l’ estate ad esempio io avrò disperatamente bisogno di una persona in ufficio. Quindi se uno ha bisogno della vacanza non può assumere l’ impegno di questo lavoro. Per vacanza intendo anche il giorno saltuario. Quattro ore al giorno sono poche, quindi tutte quelle quattro ore devono essere fatte. Niente richieste per recarsi dal dentista o dalla zia che ha la polmonite. Del resto il lavoro è pagato a ore. Insomma, questa donna sa bene cosa vuole!