Abolire i fusi orari, questa l’idea dell’economista Steve Hanke e l’astrofisico Dick, che pensano sarebbe vantaggioso per tutti.
Tutti i Paesi, in qualsiasi longitudine, avrebbero la stessa ora e non si dovrebbero più spostare le lancette dell’orologio a seconda del meridiano.
Tuttavia gli unici inconvenienti sarebbero legati ai cambi di ritmi e tutti gli orologi del mondo segnerebbero contemporaneamente la stessa ora, ma in alcuni Paesi si lavorerebbe, in altri si dormirebbe e in altri ancora si pranzerebbe.
Secondo i due studiosi, a parte questo inconveniente, sarebbero enormi i vantaggi: “Tutte le compagnie aeree usano già oggi il tempo universale per non far scontrare gli aerei”. I fusi orari sarebbero aboliti a partire dal primo gennaio 2018.
Da ricordare poi che il tempo Coordinato Universale, adottato nel 1884 dalla cosiddetta commissione di Washington, ha stabilito che a ogni fuso corrisponde un orario fino a 12 ore avanti o indietro in riferimento al cosiddetto meridiano zero del Royal Greenwich Observatory, vicino Londra.