La fine di una storia d’amore è sempre un trauma, una sofferenza acuta e prolungata da cui sembra di non poter uscire. E anche se ognuno soffre a modo proprio, soprattutto quando non si riesce a capire cosa sia andato storto, ti garantisco che smettere di soffrire per amore si può e si deve, perchè meritiamo solo il meglio. 

Cosa fare, per smettere di soffrire allora?

Smettere di soffrire per amore, significa in un certo senso anche smettere di amare.

Dopo una delusione d’amore, non ti devi focalizzare su quanto potrai essere veloce ed efficace nel dimenticare il tuo ex, ma solo sul rinforzare il legame e la comprensione che hai di te stessa, che è la cosa più importante sempre. Devi avere la piena consapevolezza che alla base di ciò senti in questo momento c’è sempre ciò che pensi tu e solo tu.

La chiave per non soffrire è domare i tuoi pensieri

La prima cosa da fare per ripartire è quella di accogliere il dolore, senza negarlo e senza esaltarlo, senza volerlo reprimere e senza volerlo “buttare addosso” agli altri o usarlo come condanna per te e la tua vita.

Smettere di soffrire vuol dire avere il potere di cambiare la percezione che hai della delusione d’amore: devi solo compiere il primo fondamentale passo, quello del “lascia che sia”, una sorta di fiduciosa arresa al flusso della vita. Fatto questo, puoi passare a focalizzare la tua attenzione su alcuni punti importanti:

  1. Il fatto che il tuo partner ti abbia lasciato non abbassa il tuo valore;
  2. Non sei sbagliata: Il fatto di non corrispondere più ai bisogni dell’altro, non significa che sei colpevole della rottura;
  3. Innamorarsi non può essere una colpa: si è rivelato quello sbagliato? Non c’è nessuna penitenza da espiare!
  4. Lui non era quello giusto per te.

Ti sei già data il permesso di soffrire abbastanza, adesso non ti resta che rinascere! Prenditi un momento per piangerti addosso, che siano anche un paio di giornate di auto-commiserazione – che ci stanno tutte – ma poi tieniti pronta a dire «adesso proprio basta!» e a reagire opportunamente ai tuoi problemi. Che potrebbero essere ben altri.

Ricorda che quando ci autocommiseriamo, ritenendoci i responsabili della nostra disfatta, dovremmo stare attenti a farlo nel modo giusto, mostrando comprensione verso noi stessi e non rabbia. In fondo, siamo le prime che devono essere gentili con loro stesse per smettere di soffrire il prima possibile. 

Naturalmente non si può premere un interruttore e cancellare quella mancanza, ci vuole tempo. Nel frattempo però cosa possiamo fare?

Puoi iniziare un «diario introspettivo», per iniziare in processo di auto-scoperta di un un mondo inaspettato, ricco di risorse, valori, desideri e meraviglie. Puoi iniziare il tuo diario introspettivo proprio analizzando il tema dell’amore non corrisposto. Da problema, potrà diventare un’occasione di auto-conoscenza. 

Prova a chiederti:

  • È la prima volta che amo qualcuno che non corrisponde il mio amore?
  • Quando è stata la prima volta che mi sono sentita così?
  • Quando sono iniziate queste sensazioni?
  • Ripensando alla mia infanzia, cosa mi ha insegnato sull’amore?
  • Ripensando alla mia infanzia, quali sono stati i momenti in cui mi sono sentita di troppo? Un peso o indesiderata?
  • Quali sono le mie esigenze personali oggi?
  • Come potrebbe essere, iniziare una relazione con qualcuno che mi ama davvero per ciò che sono?

Investendo le energie in un amore non corrisposto, in realtà, ti stai anche proteggendo. Proteggi te stessa dalla possibilità di vivere una storia d’amore vera, travolgente e piena di reciprocità. Per chi è abituato a dare, amare non spaventa ma ricevere amore sì. E questo ti porta a soffrire.

Ecco perché per te è più facile amare chi non ti ama, così non corri il rischio di essere, per una volta, quello che riceve. Alcuni di noi, infatti, si sentono molto più a proprio agio nel dare instancabilmente e non sono pronti a ricevere. Stai seguendo il tuo schema, quello della figlia messa da parte, che non fa rumore, che non dà fastidio o addirittura rifiutata.

Come puoi invertire la rotta?

Mi piace pensare che ognuno di noi ha due immense dosi d’amore da donare. La prima dose è destinata a sé, ci spetta per diritto, è nostra. La seconda dose può essere donata agli altri. Non possiedo una bacchetta magica per porre fine al tuo dolore ma posso invitarti a donare a te stessa quell’amore che finora ti sei negata. Posso invitarti a investire più energie in te stessa, nella splendida persona che sei.

Riprendendo la domanda  “come posso dimenticare e non soffrire più così tanto?”

Potrei dirti di iniziare un nuovo hobby o riscoprire passioni dimenticate, potrei dirti di chiamare un vecchio amico, passare del tempo nella natura… Queste sono tutte attività costruttive, ma solo tu sai cosa ti piace e cosa può farti stare bene.

Quello che invece mi sento di suggerirti è di non dimenticare.. di trovare la forza e il coraggio di affrontare la sofferenza. Piangi tutte le lacrime che ti senti di dover versare, esprimi tutta la rabbia e i sensi di colpa, e trova il tuo modo di raccontare la storia passata dall’inizio alla fine, per poterle così dare una sorta di chiusura narrativa e creare nuovi equilibri e opportunità di vita.

Ogni giorno, scegli di fare qualcosa per te stessa, che sia un piccolo gesto o un’attività che richiede ore, non importa, ciò che conta è iniziare a dedicarti quelle attenzioni che un tempo ti sono state negate, quei riconoscimenti che meriti da una vita. Ciò che conta è che inizi a destinarti quella prima dose d’amore. La meriti.  Sii consapevole che l’amore a cui aspiri è già presente dentro di te, anche ora, devi solo afferrarlo e sentirlo. 

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