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Crolla la domanda dell’oro nel mondo, ma le banche centrali continuano a comprare, in particolare, la Russia.

Nel secondo trimestre dell’anno, la domanda di oro è letteralmente precipitata, registrando un crollo su base annua del 56% a 275 tonnellate.

Sono questi i dati del World Gold Council, che attribuisce la crisi della domanda essenzialmente a due paesi, Cina e India, i primi due consumatori di oro al mondo, le cui richieste di lingotti e gioielli sono diminuite dei due terzi. Insieme, i due colossi asiatici fanno il 56% dell’intero mercato mondiale dell’oro.

Gli investimenti finanziari in oro sono scesi di 39,9 tonnellate, nulla rispetto al calo di 402,2 tonnellate del secondo trimestre del 2012, fatto che provocò il tracollo delle quotazioni del metallo.

Tuttavia, se i privati acquistano meno oro, non lo stesso fanno le banche centrali del pianeta, che per il quattordicesimo trimestre consecutivo sono diventate acquirenti netti di oro, comprandone 117,8 tonnellate, il 28% in più dello stesso periodo del 2013. Ma è curioso notare come la maggior parte degli acquisti siano arrivati dalla Russia, pari a 54 tonnellate.

Perché il crollo

Dunque, perché l’oro è diventato meno appetibile per investitori e consumatori, ma non per le banche centrali? E perché la Russia sta facendo incetta del metallo?

Di certo, le pressioni inflazionistiche nel mondo si sono attenuate, come dimostrano i dati di economie come USA ed Eurozona, in cui i prezzi crescono rispettivamente e in via tendenziale un pò al di sotto del target e quasi zero.
E sappiamo che una delle ragioni fondamentali per comprare oro è quella di proteggersi dai rischi di inflazione. Inoltre, nonostante le tensioni geopoliticheinternazionali e le avvisaglie di una nuova crisi economica nell’Eurozona, gli investitori non hanno ancora iniziato a disinvestire dai mercati finanziari.

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Al contrario, proprio perché le quotazioni sono relativamente basse, rispetto al biennio 2011-2012, le banche centrali stanno aumentando le loro riserve di lingotti, anche perché paesi come Cina e Russia ambiscono a dare maggiore spazio alle loro valute sui mercati internazionali e per fare ciò è necessario accrescerne la stabilità e la credibilità. E cosa di meglio che garantirle con maggiori riserve di oro?

Il caso Russia

Nel caso della Russia, però, c’è un obiettivo molto più immediato che sta spingendo la Banca di Russia a comprare oro: assicurare la stabilità del rublo dalla fuga dei capitali in atto da mesi, a causa delle tensioni con l’Occidente e delle sanzioni già comminate a Mosca da Europa e USA e delle altre in arrivo. Chiaramente, questa corsa all’acquisto di lingotti non potrà durare a lungo in Russia, dato che le riserve valutarie per effettuare gli acquisti sarebbero tendenzialmente in calo.

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Qualche scossone per la domanda di oro potrebbe arrivare nei prossimi mesi, se il nuovo governo indiano rimuoverà le limitazioni introdotte nel 2013 alle importazioni di oro. Trattandosi del secondo mercato mondiale di oro (primo, precedentemente a tali restrizioni), ciò potrebbe rinvigorire la domanda globale.

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