La nostra mente, ormai lo sappiamo, influenza la nostra vita e le cose che ci capitano. Se vogliamo che tutto vada bene, dobbiamo applicare poche e semplici regole per evitare di essere infelici e di godere, invece, appieno, di ciò che il nostro percorso ha da offrirci. 

Se vogliamo che tutto vada bene, essere felici, appagati e vogliamo vivere una vita degna di essere chiamata tale, dobbiamo quindi sforzarci di “riprogrammare” i nostri pensieri, smettere subito di fare alcune cose e vivere un’esistenza che meritiamo davvero e dal profondo. 

Perchè ti dico questo? Perchè ci sono delle trappole che possono condannarci all’infelicità: ricorda che essere infelici, molto – troppo spesso – è una nostra scelta, non la reale condizione in cui versiamo. E questo non è un bene.

Le trappole che ci condannano all’infelicità

Le trappole nelle quali può capitarci di sentirci ingabbiati durante l’arco della nostra vita vengono definite “schemi disadattivi precoci”, cioè pattern comportamentali, cognitivi e affettivi che riguardano il nostro modo di relazionarci con gli altri e con noi stessi. 

In genere, sono modalità che sviluppiamo fin da piccoli, e che in età adulta continuano a condizionare il nostro modo di pensare, di fare e di provare emozioni e sensazioni e di farci stare bene.

Le trappole hanno la brutta abitudine di lottare per sopravvivere e lo fanno ai nostri danni: sebbene ci facciano male, vogliamo confermarle per avere ragione e credere in un certo senso di coerenza. 

Possiamo individuare 5 trappole. Vediamole, una ad una, insieme.

1. Lamentarsi sempre

Se tendi a lamentarti in ogni occasione, vedrai sempre tutto nero e raramente il bene che si trova nelle piccole cose del quotidiano. E ciò si ripercuote su come ti vedono gli altri: avrai probabilmente una forte rabbia latente che ti accompagna in ogni istante, facendoti risultare una persona burbera, poco affabile o persino ostile dalla quale rimanere il più lontani è possibile.

Ai tuoi occhi la tua negatività sarà anche giustificata, ma le altre persone non hanno sempre la pazienza o la capacità di essere comprensive e di venirti incontro. 

Più ti lamenti e più le persone si allontaneranno da te, dandoti ulteriori motivi per alimentare la tua infelicità.

2. Rimandare sempre le cose

Lo stile di vita di un procrastinatore è avvilente e demotivante. Io sono la prima ad essere infelice e demotivata se non ho obiettivi a cui ambire, che siano piccoli o grandi, o se non sono capace di programmare i miei progetti e lavorare oggi per migliorare la mia situazione. Può succedere a tutti e non bisogna farsene un cruccio. A volte è un bene: ci ricorda che siamo umani e che dobbiamo sempre lottare in questa vita. Ma se la procrastinazione diventa un modo di vivere, può farci arrivare sul baratro della depressione. Adesso è più chiaro cosa intendevo dire quando ho scritto che essere infelici è una scelta?

3. Avere troppe aspettative

Ognuno di noi, nel suo piccolo, si aspetta che la propria vita segua un certo percorso prestabilito e che le proprie aspettative si vadano a realizzare proprio come tessere di un puzzle che compone un disegno più grande di quanto noi stessi siamo in grado di immaginare. Ma la vita non è un puzzle. O, per meglio dire, lo è ma non siamo noi a decidere l’esatta collocazione delle tessere dal momento che esiste una fondamentale variabile rappresentata dall’incertezza. E il disegno della nostra vita può cambiare da un momento all’altro, senza la nostra approvazione. Che alla vita, proprio, non serve.

4. Rifiutarsi di accettare ciò che accade

Per quanto speriamo e desideriamo il bene, non semore abbiamo la risposta alla più grande domanda della vita: perché certe cose accadono?

Ricordiamoci che, per quanto crediamo che una cosa debba o non debba accadere, non tutto ciò che ottieniamo, per buono o cattivo che sia, ci viene assegnato in modo equo. Le cose accadano, giuste o ingiuste che ci possano sembrare. Nel bene e nel male. Assimilare questo concetto ci renderà più facile accettare quello che giusto non è. Solo uscendo dalla logica che la vita debba essere giusta a ogni costo potrai imparare ad accettare le cose e a superarle.

5. Sono felice solo quando va tutto bene

Possiamo chiederci a questo punto se sia davvero utile vivere senza alcun dolore, sempre e solo felici. Probabilmente no. E i tentativi di controllare il mondo interno ed esterno ed evitare ciò che ti spaventa non fanno altro che peggiorare la situazione. Inoltre ciò che è doloroso, come ciò che è piacevole, ha grande importanza e uno specifico valore nell’arco della nostra crescita personale.

La felicità non riguarda solo grandi ambizioni e grandi successi. Felicità è anche riuscire a vedere ogni giorno la magia delle piccole cose.

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