Il Tribunale del lavoro di Parma ha respinto, con un’ordinanza il ricorso di un vice-capo del reparto di frutta e verdura di una grande azienda del settore della distribuzione alimentare che chiedeva di essere reintegrato dopo il licenziamento…

La vicenda risale all’intenzione, manifestata dall’azienda stessa, di far lavorare i dipendenti anche di domenica e l’uomo aveva pubblicato il seguente giudizio su Facebook: “è un’offesa ai lavoratori che lavorano la domenica! Tanto meritate solo disprezzo egregi padroni ci costringete a lavorare di domenica con dei discorsi che sanno di ricatto. Anzi li costringete!”. La reazione dell’impresa era stato il licenziamento in tronco per giusta causa e senza preavviso.

Il lavoratore ha sostenuto che il “post” riguardava una critica rivolta alla organizzazione generale del mondo del lavoro e della società, richiamando, tra l’altro, un disegno di legge in itinere. Chiedeva anche il risarcimento con eventuali maggiori danni differenziali sulla persona o la famiglia visto che la moglie era in attesa di un figlio.

“Usa meno Facebook e sarai più felice”

"Usa meno Facebook e sari più felice" Il giudice ha confermato la legittimità del licenziamento e lo ha condannato al pagamento delle spese (1.500 euro), affermando che: il lavoratore svolgeva “compiti di particolare responsabilità nella gestione del personale” e “in ragione della mansione svolta, il vincolo fiduciario” doveva “essere valutato con particolare rigore”.

“Il ricorrente perfettamente conscio dell’illegittimità del suo comportamento, cerca di spostare l’oggetto del giudizio, da un evidente episodio di diffamazione del suo datore di lavoro (a mezzo internet e segnatamente Facebook” strumento “idoneo a diffondere il messaggio) a quello di un preteso esercizio di critica dell’odierna società e delle sue presunte storture” mentre la “valenza diffamatoria” nei confronti del datore di lavoro “non può essere messa seriamente in dubbio”.

Sul blog di diritto del lavoro soluzionilavoro.wordpress.com è possibile trovare una nota di approfondimento sulla vicenda.

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