Il ghepardo, il più veloce tra i mammiferi che vivono sulla terraferma, una volta popolava due dei cinque continenti: Asia e Africa.

Oggi, sono 100 gli individui che resistono all’estinzione in Asia mentre in Africa, i territori in cui vivono si sono ridotti al 23% del totale. Laurie Marker, fondatrice e direttore del Cheetah Conservation Fund in Namibia, ha lanciato l’allarme durante la Giornata Internazionale del Ghepardo, celebrata ieri: “Se le nuove generazioni non si prenderanno cura di questa affascinate specie, il ghepardo scomparirà in meno di 20 anni.

Il ghepardo potrebbe estinguersi entro 20 anniPer la conservazione della biodiversità e per la salute del pianeta, è necessario che zoo e scuole di tutto il mondo ci aiutino a suscitare interesse in bambini e ragazzi”.

l’obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni sulle tre cause principali del declino dei ghepardi: la distruzione dell’habitat naturale, che sconvolge gli ecosistemi e il rapporto fra il numero di prede e di predatori; il conflitto dell’uomo con la fauna selvatica, minacciata dall’espansione dei pascoli e soggetta ad un alto tasso di persecuzione; il commercio illegale, che affonda le proprie radici all’ epoca dei Faraoni, incentivata anche dal carattere tutto sommato docile di questi animali.

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