“Non conosco la via infallibile verso il successo. Ma una fallibile verso l’insuccesso: accontentare tutti”. Platone.

La necessità di voler accontentare tutti è un tratto che accomuna più persone di quante immagini ma accontentare tutti, o cercare di farlo, comporta un caro prezzo. 

Uno dei motivi che ci fa addentrare in questo spazio incerto è la paura di restare soli, circondati o meno di persone. Mi riferisco in particolare al timore della solitudine quando si è in compagnia, una solitudine che appare nonostante il suo antidoto: la propria compagnia.

Ma siamo esseri sociali e per definizione abbiamo la necessità di condividere parti della nostra vita con gli altri, per arricchirci, confrontarci, ridere, parlare, evolverci. 

La maggior parte delle persone vuole essere circondata da esseri affini, che hanno valori e caratteristiche simili, e questo è ciò che accade quando scegliamo con chi passare del tempo.  Al contrario, quando stringiamo legami per paura, solitudine,  noia, per riempire i propri vuoti interiori si finisce con l’accettare qualsiasi persona o situazione e, a lungo andare, a stare male perchè quella persona non è in linea con i nostri valori e non può darci che il nulla in cambio della vuota compagnia reciproca: non ci saranno scambi, risate, crescita. Ci sarà solo un enorme compromesso che, a lungo andare, non fraà altro che farci stare male. 

La trappola dell’essere troppo gentili

Non dire mai di noi, essere sempre disponibili e presenti, non dire mai di no, evitare di dire un qualcosa per paura di ferire i sentimenti altrui non sono atteggiamenti che possiamo definire sinonimo di gentilezza. A volte l’essere troppo gentili rischia di essere nocivo per noi stesse, perché per cercare di accontentare tutti, alla fine ci dimenticheremo di dedicarci a noi, alla nostra persona, ai nostri desideri, rimanendo – spesso volontariamente – in secondo piano. 

Mettendo il silenzioso ai nostri desideri e ai nostri bisogni rischiamo poi di dover fare i conti con: 

  • Bassa autostima
  • Relazioni meno autentiche 
  • Insicurezza
  • Timore del giudizio altrui
  • Senso di colpa
  • Necessità di approvazione altrui.

Così facendo, si entra all’interno di un circolo vizioso dal quale uscirne diventa sempre più difficile, senza contare che tutto ciò tenderà a prosciugare le nostre energie.

5 consigli per smettere di accontentare sempre tutti

Impara a dire no

Rispondere negativamente non ha nulla a che fare con la maleducazione, ma anzi con la responsabilità. Si deve cominciare a dire no a piccoli passi per ottenere grandi risultati a lungo termine.

Sii assertiva

Spiegare il perché di un no è giusto, ma devi essere sintetica e decisa. Dilungarsi in argomentazione potrebbe portarti a ripensarci, e renderti di nuovo disponibile.

Fissa dei limiti

A lungo andare ci si approfitta di chi è troppo buono e disponibile. La tua estrema gentilezza porterà gli altri a mancarti di rispetto. Questo perchè le persone non ti vedono come un individuo con una propria voce, le proprie necessità, i propri desideri, con i propri spazi e che fa valere le proprie potenzialità, ma ti vedono più come qualcuno che si fa da parte per accontentare tutti.

Esprimi te stessa

Siamo arrivati a una età nella quale siamo in grado di esprimere noi stessi senza che nessuno si offenda o tenga il muso. E se continuiamo a accontentare gli altri, potremmo avere davvero delle buone intenzioni, ma mettiamo tutti a rischio con la nostra mancanza di schiettezza.

Valuta le relazioni prima di accontentare gli altri

Inizia a ragionare sulle relazioni con le persone cui fai più difficoltà a dire no. Quando ti sarà chiara la dinamica e il tuo ruolo al suo interno, non avrai più problemi a dire di no questo perchè la disponibilità che concedi agli altri è la misura della tua identità: se ti si può chiedere tutto gli altri cominceranno a considerarti come un’estensione delle loro opzioni ogni volta che dovranno risolvere qualcosa. E non come un’altra persona che gentilmente concede loro un favore.

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