Si apre una porta verso la speranza per i malati di Alzheimer. Infatti, un nuovo studio, realizzato in collaborazione tra il prestigioso Buck Institute di Novato (California) e i Laboratori Easton dell’Università della California di Los Angeles (UCLA), sembra dare una via per la guarigione.

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Lo studio, è stato coordinato dal professor Dale Brendesen, docente presso entrambe le strutture coinvolte e condotto su dieci volontari. “Questi pazienti prima di iniziare il trattamento avevano ricevuto tutti una diagnosi di declino cognitivo lieve, deficit cognitivo soggettivo o di morbo di Alzheimer, e i nostri test di follow-up hanno dimostrato che per alcuni di essi si è passati da una situazione di anormalità a quello di normalità”.Malati di Alzheimer. Nuova speranza di guarigione

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Gli studiosi hanno spiegato, che sebbene le risonanze magnetiche e i test neuropsicologici indicassero la presenza della patologia neurodegenerativa in un paziente di 66 anni, il cui volume dell’ippocampo era pari al 17 percento del normale, dopo dieci mesi di trattamento questo valore è risalito fino al 75 percento, mostrando un sensibile miglioramento della sintomatologia. Ricordiamo che tutti i risultati completi della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Aging.

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