Energia: le case sprecano più delle industrie

Emerge dai dati emersi durante la ricerca firmata Re-e e presentata al congresso nazionale di Domotecnica (la rete nazionale in franchising di installazione).

Le case sprecano più energia delle industrie. In Italia, negli ultimi vent’anni le famiglie siano aumentate del 28%, con un conseguente aumento delle abitazioni e quindi dei consumi. Secondo i dati Ref-e “da circa quattro anni, il totale dei consumi nel residenziale, che è un settore ad alta richiesta di energia termica (più dell’80%), ha superato quello dell’industria ed è secondo solo ai trasporti; una crescita attribuibile in particolare a ragioni di tipo
socio-demografico”.

Sempre secondo le stime, la percentuale di rinnovabili nei consumi termici ha raggiunto il 13,5%. Un trend positivo che ha comunque bisogno di politiche di promozione che coinvolgano fortemente le famiglie, visto che il passaggio alle fonti rinnovabili è una scelta effettuata dagli attori della domanda e non dal tipo di offerta presente nel mercato.


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Il Sole 24 Ore riporta QUI
alcuni dati delle installazioni effettuate nel settore residenziale che ammonterebbero a “un milione e 700mila apparecchi: la stima di Ref-e è stata effettuata a partire dai dati totali di vendita delle associazioni di produttori (Airu, Assolterm, Assotermica, Ceced Italia, Coaer). Le pompe di calore (incluso raffreddamento) rappresentano un terzo del totale (33,4%), seguite dalle caldaie tradizionali (26,4%), dalle tecnologie a biomassa (18,9%) e dalle caldaie a condensazione (10,4%); il solare termico si assesta sul 3,4%”. La tendenza a prediligere ancora delle caldaie tradizionali riguarda in larga parte gli impianti autonomi.

 

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