Emergenza inquinamento in 25 città italiane. Scopriamo quali sono

Nel Nord Italia l’aria è sempre più irrespirabile. Il mancato arrivo delle piogge e lo smog automobilistico ha fatto schizzare alle stelle le concentrazioni di polveri sottili, con effetti preoccupanti in 25 città italiane ma maggiormente sulla Pianura Padana.

La situazione peggiore a Torino, dove i livelli di PM10 hanno raggiunto i 114 microgrammi al metro cubo, oltre il doppio della soglia massima (50).”Capisco si voglia dare un segnale di preoccupazione, di messa in guardia, ma credo che l’allarme lanciato sia stato eccessivo”. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, commenta così l’invito del Comune di Torino a tenere chiuse porte e finestre per lo smog. “La mia non vuole essere una critica – aggiunge al termine della giunta regionale che ha approvato il semaforo delle misure anti smog – ma nel protocollo delle Regioni Padane non è previsto. Se si vuole fare di più, va bene, ma mi premetto di raccomandare il coordinamento, altrimenti i disagi diventano superiori ai benefici”.

Il Comune di Torino ha consigliato ai cittadini non solo di limitare l’attività fisica all’aperto, ma addirittura di “evitare di aprire porte e finestre”. Nel capoluogo piemontese da giovedì non possono circolare, dalle 8 alle 19, i veicoli diesel fino a Euro 4. Sabato il divieto sarà esteso anche alle vetture Euro 5.

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Emergenza inquinamento in 25 città italiane. Scopriamo quali sono

In Lombardia sono otto i giorni consecutivi di superamento del limite di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo nelle province di Milano, Monza, Mantova, Bergamo e Brescia. Nove giorni in quelle di Lodi e Cremona, cinque a Pavia, due a Varese e uno a Como e Lecco. La media di Pm10 più alta è stata registrata nelle stazioni di Bergamo, dove è arrivata oltre i 100 microgrammi per metro cubo, il doppio della soglia, ventuno microgrammi più di mercoledì, mentre a Milano di poco resta sotto i 100. In tutte queste province (con l’esclusione di Varese e Lecco dove i valori hanno superato la soglia di allarme solo negli ultimi due giorni) sono in vigore le misure antismog di primo livello, previste dall’accordo regionale sull’aria.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala si augura che proposte radicali possano scaturire nel vertice della città C40, in programma nel weekend a Parigi. “La situazione dello smog nel lungo termine è intollerabile, per questo servono misure strutturali”.
Secondo l’agenzia regionale per l’Ambiente, comunque la situazione migliorerà a partire da oggi, in particolare da domenica quando le previsione meteo segnalano pioggia. “Non è possibile – protestano i Verdi – che la politica non intervenga immediatamente per fermare in Italia la guerra dell’aria che, secondo i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente, causa quasi 80mila morti all’anno”.

Inoltre i danni dell’inquinamento sono giù evidenti. Infatti quasi 9 milioni sono i morti l’anno causa smog. Sono questi i numeri (relativi al 2015) riferibili all’inquinamento che ci avvelena e che emergono dai risultati di un progetto pubblicati ora sulla rivista “Lancet”. A fare la parte del leone è l’inquinamento atmosferico (smog, particolato nell’aria ma anche inquinamento da uso domestico di combustibili fossili), responsabile di 6,5 milioni di morti l’anno (in gran parte per malattie cardiovascolari e respiratorie).

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