Arriva un nuovo dato sullo spreco di farmaci in Italia. Secondo le stime, pare che con le confezioni più grandi di quanto necessario ogni anno vengono buttati via un miliardo e seicentomila euro. Una pillola su dieci finisce nella pattumiera, dice il sindacato dei medici.
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Tutto perché in Italia, a differenza di altri Paesi come Gran Bretagna e Stati Uniti, i farmaci non vengono âconfezionati su misuraâ, in base alle necessità del paziente. E così, una volta utilizzate le pillole necessarie, quelle che restano vengono buttate via. Su La Stampa si legge la testimonianza di Pierluigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di famiglia che spiega:
âQuasi tutti gli antibiotici ad esempio sono venduti in confezioni tuttâalto che ottimali. Lâamoxicillina con acido clavulanico (il noto Augmentin) è commercializzata in blister da 12 compresse, che bastano per 6 giorni di terapia, quando minimo di giorni ne servono sette. Così il paziente deve acquistare una seconda scatola per consumare magari solo due pastiglie, mentre le altre 10 finiscono nellâarmadiettoâ.
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âAnalogo spreco avviene per gli anti-ipertensivi, per i quali le confezioni sono solitamente da 28 compresse. Troppo poche per la terapia di un cronico, troppe per chi deve solo testare il funzionamento del farmaco, magari per solo 10 o 15 giorniâ.