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Papa Francesco: stop alla vendita di sigarette al Vaticano

Il fumo fa male e danneggia gravemente tutti: questo Papa Francesco lo sa bene, infatti, ha deciso di dire stop alla vendita dei pacchetti di sigarette allxinterno della città del Vaticano.

Alla base di questa drastica situazione la Santa Sede decide definitivamente di non voler più contribuire ad un esercizio che danneggia chiaramente la salute delle persone. A riferirlo è stato direttamente il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke.

I dati sui danni del fumo inoltre parlano chiaro e il direttore della sala stampa ha ricordato che anche alla luce dei risultati emersi dellxOrganizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno il fumo è la causa di oltre sette milioni di morti in tutto il mondo. xNonostante le sigarette vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato siano fonte di reddito per la Santa Sede, nessun profitto può essere legittimo se mette a rischio la vita delle personex, ha poi sottolineato in una nota il direttore della sala stampa vaticana riportando la volontà del Papa.

L’abitudine al consumo di tabacco, che secondo le stime del ministero della salute in tutto il mondo determina il 10% dei decessi tra le persone adulte e rappresenta una delle principali cause di morte evitabili. In Italia, a partire dagli anni Ottanta il consumo di tabacco è in progressivo calo grazie anche agli interventi di carattere legislativo a tutela dei non fumatori e alle iniziative promosse per scoraggiare i fumatori, che hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza della popolazione sui danni causati dal fumo. Obiettivo del Piano nazionale di prevenzione è proprio quello di ridurre del dieci per cento il numero dei fumatori entro il 2018 e forse con la decisione del Vaticano la cosa sarà più facile.

Come ha riportato lxistituto superiore di sanità: Oltre a salvare vite umane e ridurre le problematiche di salute, un controllo completo del tabagismo limita indiscutibilmente lximpatto ambientale derivante della coltivazione, la produzione, il commercio e il consumo. Non solo i governi possono intensificare gli sforzi per il controllo del tabacco: anche le singole persone possono contribuire a rendere il mondo più sostenibile, senza tabacco. Ognuno è tenuto ad impegnarsi ad esempio cercando di non comprare prodotti a base di tabacco. È fondamentale smettere o comunque chiedere aiuto; ciò serve a protegge anche la salute di quei soggetti esposti al fumo passivo come i bambini, gli altri membri della famiglia e gli amici.

Inoltre fumare fa male anche perché le sostanze che si liberano dalla combustione del tabacco e della carta sono circa 4000, di cui 400 tossiche e 40 cancerogene.Una ricerca pubblicata nel 2007 da un gruppo di ricercatori di Taiwan ha evidenziato che, a parità di altri fattori ambientali e genetici, i fumatori avevano più probabilità di sviluppare calvizie, tumori e malattie della pelle. Insomma davvero un veleno da eliminare tra le abitudini degli italiani, che presto non potranno più acquistare nemmeno una sigaretta nella città vaticana.