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Lavoro. In estate aumentano le proposte, 28mila offerte per i giovani

Con lxarrivo della stagione estiva aumentano le attività lavorative, soprattutto per i giovani. Non solo vacanze per i ragazzi italiani ma anche la possibilità di fare qualche soldino grazie alle offerte di lavoro estive. Molte sono le figure professionali richieste tra cui, lavoratori nel settore turistico, bar e ristorazione ma non solo.

Questa è la buona notizia che emerge da alcune ricerche recenti. Secondo i dati pare che a breve cominceranno ad aumentare le proposte di lavoro per i ragazzi durante i periodi di caldo. Sono state calcolate ben 28mila proposte in arrivo secondo la rilevazione di Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per lximpiego. Le offerte, come abbiamo accennato, provengono per lo più dai servizi legati al trasporto e all’accoglienza per i turisti, dalla cura della persona, all’universo della comunicazione digitale. Addetti ai servizi di terra in stazioni, porti e aeroporti, hostess e receptionist, facchini e personale adibito all’accoglienza sono tra le figure più richieste per rispondere all’incremento della domanda di trasporti.

Sono richieste figure per animazione nei numerosi villaggi vacanza, sulle navi da crociera, nei festival ed eventi organizzati in tutta Italia opportunità riguardano animatori e istruttori sportivi, costumisti, scenografi e tecnici esperti per luci e suoni. Estetisti, parrucchieri, massaggiatori, ma anche babysitter e poi medici, infermieri specializzati, operatori socio-sanitari, oltre a badanti da impiegare nelle case di cura restano tra le figure più richieste. Così anche per responsabili dei villaggi vacanze, skipper, sub ed istruttori subacquei.E poi naturalmente tutte le figure addette ai servizi di ristorazione: cuochi e aiuto cuochi, pizzaioli, responsabili di sala e camerieri.

Anche i dati Istat hanno fotografato una situazione davvero allarmante. I giovani riversano in un vero e proprio stato di povertà e solo grazie a genitori e nonni riescono ancora ad andare avanti. I nuovi poveri sono quindi le nuove generazioni.