Nulla da fare, il confronto di venerdì sera su La7 tra il premier Matteo Renzi e Gustavo Zagrebelsky “non è servito a nulla”. Così, Zagrebelsky, ha detto in una intervista a La Stampa, all’indomani del dibattito a La7 con il premier Matteo Renzi.

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Il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky esordisce così nel confronto con Matteo Renzi su La7 e innesca un botta e risposta col premier. Sì o No? Parte con questo scambio il dibattito su La7 di fronte a Enrico Mentana. Con il premier, che ha confermato l’intenzione di modificare l’Italicum, insolitamente ricco di riferimenti dotti alla Carta e ai tentativi di cambiarla e il costituzionalista più incline alla battuta del suo avversario.

“Dal dibatto è emersa in maniera chiara non la diversità di idee – spiega il costituzionalista – ma la distanza culturale che ci fa guardare gli stessi problemi da angolazioni diverse. Due mondi diversi che non si sono incontrati. Questo credo che la gente lo abbia capito. Al termine del dibattito mi sono sentito a disagio come non mi era mai capitato – afferma – Poi ho ricevuto diverse telefonate, ho parlato con molte persone e tutti mi hanno detto quasi la stessa cosa: di essere riuscito durante il dibattito a far emergere un altro mondo”.

Nel dibattito l’accusa principale più volte ripetuta da Zagrebelsky a Renzi è l’oligarchia verso la quale tende la politica renziana. L’oligarchia sarebbe l’anticipazione dell’autoritarismo e l’opposto della democrazia rappresentata dal Parlamento che a sua volta rappresenta tutti i cittadini elettori.

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