Ci sono novità per quanto riguarda i lavoratori pubblici e le visite fiscali. Ma cosa devono fare in particolare i dipendenti in caso di malattia? LxInps ricorda alcune cose importanti:
LxInps dice che per prima cosa è bene contattare sempre il proprio medico di famiglia, che avrà il compito di redigere e trasmettere il certificato in via telematica allâINPS.
Certificato e attestato cartacei (lâattestato indica solo la prognosi, ossia il giorno di inizio e di fine presunta della malattia; il certificato indica la prognosi e la diagnosi, ossia la causa della malattia) sono accettati solo quando non sia tecnicamente possibile la trasmissione telematica. Il lavoratore, ricorda lâIstituto, deve prendere nota del numero di protocollo del certificato e controllare lâesattezza dei dati anagrafici e dellâindirizzo di reperibilità per la visita medica inseriti. Può inoltre verificare la corretta trasmissione del certificato tramite lâapposito servizio sul sito INPS
Le visite mediche di controllo possono essere disposte dâufficio dallâIstituto o su richiesta dei datori di lavoro per i propri dipendenti. Le fasce di reperibilità cambiano tra settore privato e pubblico.
Dagli ultimi indicatori, è emerso che nello scorso anno lavorativo, sono stati circa diciotto i milioni di certificati per malattia presentati per una spesa di 4,8 miliardi di euro. Come riporta lxIstat, il tasso di riduzione della prognosi ogni cento visite è del 6,3 (visite dâufficio nel privato) e del 3,1 (visite dâufficio nel pubblico.
I lavoratori privati sono tenuti a essere reperibili nelle fasce 10-12 e 17-19. I lavoratori pubblici, invece, nelle fasce 9-13 e 15-18. Se invece il lavoratore risulta assente alla visita domiciliare viene invitato a recarsi, in una data specifica, presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS di competenza. Ã comunque tenuto a presentare una giustificazione valida per lâassenza per non incorrere in eventuali azioni disciplinari da parte del datore di lavoro.
Fonte Inps