Recenti studi diretti da Jayant Pinto della University of Chicago, pubblicati dalla rivista PLOS ONE, negli USA, hanno evidenziato che avere problemi di olfatto, in tarda età, sono chiaro sintomo che nei 5 anni successivi questi possano avere rischio maggiore di morte.
Lo studio è stato condotto su 3000 persone, tra i 57 e 85 anni, che si sono prestate a semplici test olfattivi; gli odori in esame sono tra i più comuni e soprattutto intensi, come la menta, il pesce e agrumi.
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Ovviamente, affinché il test potesse essere ritenuto valido, l’equipe ha dovuto verificare lo stato di salute preesistente dei singoli individui esaminati. Trascorsi i 5 anni, 430 di esse, non si sono presentate, in quanto decedute, proprio le stesse persone con problemi più evidenti a livello olfattivo.
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Dopo 5 anni i ricercatori hanno constatato 430 decessi nel gruppo e visto che gran parte degli individui deced
uti erano coloro che 5 anni prima avevano manifestato disturbi olfattivi da lievi a gravi.Resta da capire in che modo i disturbi dell’olfatto siano collegati al rischio di morte, sta di fatto che avere disfunzioni dell’odorato è risultato un fattore predittivo di rischio di morte a 5 anni più preciso della presenza di malattie importanti quali insufficienza cardiaca o tumori.
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