Spesa low cost. Al discount cinque famiglie italiane su sette. Eâ quanto emerge dal rapporto del Centro studi di Unimpresa, che ha condotto unâanalisi a campione tra i 18mila esercizi commerciali associati.Â
(AdnKronos) La crisi spinge la spesa low cost: nei primi otto mesi del 2014 cinque famiglie su sette hanno provato almeno una volta i discount. âIl Paese sta morendo, serve una cura da cavalloâ, afferma il presidente dellâassociazione, Paolo Longobardi. âServe un taglio delle tasse strutturale, il bonus da 80 euro una tantum non ha aiutato la ripresa. Con la legge di stabilità il governo deve dare una scossa allâItaliaâ.
Gli acquisti low cost nei primi primi otto mesi del 2014 sono cresciuti del 63%. La recessione, osserva Unimpresa, âha ormai radicalmente alterato le abitudini al supermercato: il 71,8% degli italiani fa economiaâ.
Aumentano le persone che fanno acquisti nei negozi a basso costo, dagli alimenti alle bevande, ma anche prodotti per la casa e abbigliamento. Nel carrello della spesa degli italiani, secondo quanto emerge dalla ricerca di Unimpresa, finiscono con sempre maggiore frequenza rispetto al passato prodotti offerti sugli scaffali con sconti, specie quelli con ribassi dei prezzi superiori anche oltre il 30% rispetto al listino ufficiale.
Lo studio mette in luce, dunque, una tendenza in atto da tempo che ha inevitabili conseguenze negative sui ricavi degli esercenti: secondo le prime stime lâimpatto sui conti potrebbe arrivare ad avere unâincidenza negativa del 65-70%.
Elemento che aggraverebbe un quadro già profondamente depresso: del resto, nel 2013 i consumi sono scesi del 2,6%. Nel 2014 non si dovrebbe registrare la ripresa economica e anche le vendite al dettaglio risentiranno, complessivamente, del quadro congiunturale negativo.
I dati del sondaggio Unimpresa indicano che i piccoli negozi sono sempre meno frequentati (-6,5%) e il trend è negativo anche per i supermercati (-2,1%); solo i discount segnano una tendenza positiva (+4,8%).