Lxesecutivo manca da quasi un anno ma il PIL iberico non sembra risentire dello stallo della politicax
La Spagna è senza governo da 300 giorni, in una infinita crisi politica, fra i veti incrociati dei partiti del xnuovox quadri-partitismo. Alle urne ci è andata due volte, per ora invano, in dicembre e giugno. Forse tornerà di nuovo a votare. Eppure da tempo lxeconomia spagnola non stava cosi bene. Il Pil viaggia sul +3%, più del doppio della media della zona euro. Dallxinizio dellxanno ha creato 400mila nuovi posti di lavoro, gli investimenti stranieri sono in forte crescita (+22 miliardi), i consumi salgono, il turismo ha toccato record storici, lxedilizia è ripartita e si parla già del rischio di una nuova xbollax. Tutto questo senza un governo.
O meglio con lxesecutivo xuscentex del Pp Mariano Rajoy da 10 mesi incaricato di gestire solo gli affari correnti. Non una sola legge è stata approvata da dicembre. xLa paralisi politica fa bene al Pilx riassume El Pais, che fra i xvantaggix della situazione cita anche quello della mansuetudine dimostrata dallxUe: xlxassenza di governo ha consentito che Bruxelles ammorbidisca la disciplina fiscale, dando ossigeno allxeconomiax. La Commissione ha condonato a Madrid miliardi di multa alla Spagna per il non rispetto degli impegni di deficit nel 2016, ed ha xfatto creditox per il 2017. Certo finora il paese ha navigato con il pilota automatico, seguendo la rotta di uscita dalla crisi delineata fino al 2015 dal xverox governo Rajoy. E aiuta a mantenere lxeconomia in carreggiata che il paese sia integrato fra paletti e garanzie della eurozona rileva lxanalista José Carlos Diez.
Forse la Spagna dovrà tornare alle urne il 18 dicembre e i sondaggi prevedono una netta vittoria dei popolari. Entro gennaio dovrebbe tornare alla xnormalità x, con un governo nel pieno dei poteri.
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