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William Shakespeare: ‘Tutti i giorni son notti per me, finché io non ti vedo’

Il grande scrittore William Shakespeare scrisse nel sonetto numero 43 che:

xTutti i giorni son notti per me, finché io non ti vedo, e giorni luminosi son le notti quando mi appari in sognox.

Una frase questa, piena di amore che riassume tutto il dolore di una persona costretta a rimanere lontana dal suo amore. Non tutte le coppie, infatti, hanno la fortuna di poter condividere tutti i giorni insieme e a volte, la distanza è lxunica cosa che li tiene uniti.

Noi in questo periodo vi consigliamo però un testo dixWilliam Shakespeare che vi piacerà:

Il desiderio, la voglia di vedersi fanno si che la fiamma del loro amore resti accesa a lungo, assaporando i momenti in cui la coppia potrà congiungersi.

Lxamore vero dura, anche dinanzi a prove così dure come la lontananza.

In questo periodo in Italia sono molte le persone che si ama che non riescono a vedersi e a condividere momenti insieme, quelle stesse coppie, che però, come diceva lxautore, attendono con ardore il momento del ricongiungimento e dellxabbraccio.

Ricordiamo che il grande William Shakespeare nacque a Stratford-upon-Avon il 23 aprile del 1564 e morì in terra natia lo stesso 23 aprile del 1616.

xDubita che le stelle siano fuoco;xdubita che il sole si muova;xdubita che la verità sia mentitrice:xma non dubitare mai del mio amorex.

Shakespeare è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato come il più importante scrittore in inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. Celebre è il suo capolavoro di “Romeo e Giulietta” che lo ha reso famoso e amato in tutto il mondo.

xQuando non c’è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza. Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali.

Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa. Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stessox.

Shakespeare visse a cavallo fra il XVI e il XVII secolo, un periodo in cui si stava realizzando il passaggio dalla società medievale al mondo moderno.

Nel 1558 sul trono del regno era salita Elisabetta I d’Inghilterra, inaugurando un periodo di fioritura artistica e culturale che da lei prese il nome…Per saperne di più sulla sua vita e sulle sue opere continua a leggere qui