xSento la tua voce e cerco il tuo visox. Lxamore grande di Ungaretti verso Bruna, qualcosa che oggi sfugge alle nuove generazioni.
I giovani nulla sanno dellxamore se non ciò che gli viene narrato e ciò che i libri raccontano. Cosa ci può insegnare oggi il poeta?
Lxamore per Ungaretti:
Giuseppe Ungaretti è stato senzxaltro un amante delle belle e giovani donne. Un a lo colpì molto. Bruna Bianco. Il loro incontro avvenne nellâestate del â66, quando incontro per la prima volta in Brasile la bella poetessa di allora 26 anni e lui 76.
I due ebbero un amore epistolare travolgente e le loro lettere sono la prova di una passione che si è consumata fra le carte e lxinchiostro di quel tempo.
I due si scambiarono circa 400 lettere dxamore che poi, nel corso degli anni, vennero pian piano pubblicate. Ma cosxè lxamore per Ungaretti?
Lâamore, per lâautore, venne percepito come una finestra che illumina la notte buia, è come qualcosa che illumina la vita stessa, che la fa risplendere. Grazie allâamore, tutto prende forma e colore, tutto diventa luce e la vita, diventa più facile. Vivere senza amore è come vivere perennemente al buio come una notte troppo buia che fa fatica a credere che presto tramonterà di nuovo il sole.
Leggiamo ora alcune righe riguardanti una delle tante lettere inviate alla amata Bruna Bianco:
xBruna cara,
Ti ha disturbato il sonno il mio pensare a Te così mattutino? Se il mio pensare a Te dovesse disturbarTi non avresti un minuto di pace.
Sento sempre la Tua voce. E cerco con gli occhi il tuo viso, e a volte non riescono a rivederlo comâè, e allora mi stringo con due mani il viso, e lâaccarezzo, e nel mio viso mi rinasce il Tuo nelle mie mani, la più cara cosa, la sola che amo su tutte, lâanima della mia anima, sei lâanima della mia anima, lâultima forza che mi resta, lâultima mia poesia, la vera, lâunica vera.
Come hai fatto a entare così a fondo nella mia vita? Sei dâuna sicurezza in quello che fai incredibile, e sei venuta con quella poesia. A dirti la verità , quando sei andata via e lâho letta, mâè parsa inutile. Câera unâenfasi, câera un metro in disuso, non so cosa câera che mi urtava. Lâho ripresa poi a leggere, e vi ho scoperto una grazia, unâonestà , il modo raro dâindovinare il peso, la qualità , la novità , qui e là dei vocaboli e mi ha toccato, dâimprovviso mi ha toccato il sentimento, il dono vero che solo offre la buona poesia.
Ripensandoci capivo dâessermi lasciato subito attrarre da Te, anche prima di disapprovare e poi scoprire e amare i Tuoi primi scritti letti. Mi aveva attratto il tuo pudore, grande, come scabroso eccesivo pudore nonostante lâostentata sicurezza, quando sei scappata dopo alcuni minuti di visita, il primo giorno, come mossa dal disagio di doverti forse vergognare dâavermi messo tra le mani quelle carte.
Non sono che un piccolo poeta di questo secolo, nel quale anche i maggiori non possono essere che piccoli poeti.x
Poi sei tornata e ritornata, e il Tuo scrivere si faceva più semplice e più bello, e ora sei quasi sul punto dâarrivare a una scrittura dâuna semplicità bellissima. Grazie.
Sii felice, sii felice a lungo, a lungo, a lungo!
Io sono ormai troppo vecchio, oltre misura vecchio, quasi un antenato e non occorre che io sia ancora felice, e non mi pare che sia successo un giorno châio fossi felice. Ma lâaugurio che Tu abbia lunghi anni felici si avvererà . Nessuno ha mai desiderato con più violenza, con più disperazione che sia felice una persona, e non è mai accaduto, se il desiderio era fortissimo, che non fosse esaudito. Brindoxx.
Il grande segreto della poesia è nella semplicità della parola. Se la parola riesce a farsi semplice, come è un sentimento quando riesce a filtrarsi e a farsi trasparente per purezza, tanto da divenire uno specchio per lâansia dâogni anima â in quel momento una parola può credersi vicina alla poesia. 15 settembre 1966xx
La âstellaâ che brilla inxDialogox(1966-1968, unica raccolta ungarettiana a due voci) è Bruna Bianco, una giovane italiana che vive inxBrasile. Ungaretti la incontra alla fine dâagosto delx1966xa San Paolo. Bruna lo avvicina per consegnargli un malloppetto di poesie su cui vorrebbe un giudizio, e lui â che sta per rientrare in Italia â rimane folgorato:
xSei comparsa al portone In un vestito rosso Per dirmi che sei fuoco Che consuma e riaccendexx
Lxautore:
Ricordiamo che Giuseppe Ungaretti, nacque ad Alessandria dâEgitto lâ8 febbraio del 1888 e morì a Milano, il 1º giugno del 1970.
Ungaretti nel corso della sua vita è stato un poeta, scrittore, traduttore e accademico italiano molto amato. Lâamore per la poesia sorse in lui durante questo periodo scolastico, intensificandosi grazie alle amicizie che egli strinse nella città egiziana, così ricca di antiche tradizioni come di nuovi stimoli, derivanti dalla presenza di persone provenienti da tanti paesi del mondo;
Ungaretti stesso ebbe una balia originaria del Sudan, una domestica croata ed una badante argentina⦠Per saperne di più continua a leggerexqui