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Scuola. Tribunale: ‘Si al panino in classe al posto della mensa’

Torino. Da oggi in poi i ragazzi potranno portarsi da casa il pranzo ed evitare il cibo delle mense a scuola. Il panino diventa così un diritto e a porre la parola fine nella guerra del pranzo al sacco, sono stati i giudici del Tribunale civile di Torino che hanno rigettato un reclamo del ministero dell’Istruzione contro la decisione di un giudice di primo grado che aveva riconosciuto il diritto di consumare a scuola il pasto portato da casa, visti i prezzi della mensa.

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Tra scuole e famiglie i giudici hanno dato ragione alle seconde e il reclamo presentato dal Ministero è stato giudicato “infondato”. l tribunale di Torino ricorda inoltre la gratuità dell’istruzione prevista dall’articolo 34 della Costituzione sul diritto allo studio, e sottolinea che “la gratuità dell’istruzione è un principio assoluto e in alcun modo relazionato al reddito dei soggetti che devono fruirne. E’ quindi evidente che subordinare il diritto allo studio all’adesione a servizi a pagamento viola il dettato costituzionale”.

L’ora del pranzo, nelle scuole che osservano il tempo pieno, non è un momento di pausa come in un normale luogo di lavoro, ma un momento educativo a tutti gli effetti. Ecco allora che portarsi il panino da casa diventa un diritto, che sino ad ora i genitori erano costretti a rivendicare a suon di ordinanze del giudice. Il servizio mensa è nato per agevolare le famiglie ma non può certo divenire obbligatorio. Né si possono costringere le famiglie a scegliere un tempo corto, cioè solo la mattina, invece del tempo prolungato, se non vogliono aderire al servizio mensa.

Come riporta anche il Corriere della Sera.it, la sentenza è destinata a propagare l’effetto panino anche nel resto d’Italia, soprattutto in quelle città dove il caro mensa ha fatto infuriare le famiglie. A Napoli l’assessora all’Istruzione ha convocato una commissione per diramare delle linee guida sugli aspetti sanitari. Insomma, bella vittoria per tutte quelle famiglie che non possono permettersi di mantenere alla mensa due o più figli e a tutti coloro che hanno problematiche alimentari o semplicemente preferiscono il pranzo della propria casa.