Lo scrittore Primo Levi riguardo al concetto di felicità scrisse che: “Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche una infelicità perfetta”. 

Queste brevi ma significative righe, tratte dal suo celebre capolavoro “Se questo è un uomo”, possiamo scorgere tutta la profondità d’animo e di riflessione del poeta italiano. “I momenti che si oppongono alla realizzazione di entrambi i stati-limite sono della stessa natura: conseguono dalla nostra condizione umana, che è nemica di ogni infinito. Vi si oppone la nostra sempre insufficiente conoscenza del futuro; e questo si chiama, in un caso, speranza, e nell’altro, incertezza del domani”…

“Io sulle prime credevo che fosse una ragazza un po’ strana, perché non avevo esperienza e non sapevo che tutte le ragazze sono strane, o per un verso o per un altro, e se una non è strana vuol dire che è ancora più strana delle altre, appunto perché è fuori quota, non so se mi spiego”…

Nota sull’autore:

Primo Michele Levi nacque a Torino il 31 luglio del 1919 e morì sempre a Torino l’11 aprile del 1987. Michele Primo Levi è stato uno scrittore, partigiano e chimico italiano, autore di racconti, memorie, poesie, saggi e romanzi.

Partigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 venne arrestato dai fascisti in Valle d’Aosta, venendo prima mandato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel febbraio dell’anno successivo, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo…Per saperne di più continua a leggere qui

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