Perché le persone si ostinano ad insistere a frequentare un determinato partner, anche se questo, da subito aveva manifestato segni di “scompenso” o comunque evidentemente non adatti?
Spesso la sofferenza e l’illusione di un grande amore portano il più sofferente a credere che le cose miglioreranno e che alla fine tutto andrà bene. Di solito, si è sempre attratti da relazioni e storie d’amore tormentate e difficili da gestire, tuttavia, è bene capire la linea sottile tra avventura e pericolo.
La realtà è che chi non è adatto, non lo era prima e tanto meno lo sarà dopo. Purtroppo i sentimenti ingannano e chi ama è sempre colui che è più fragile nei rapporti.
Attenzione però a non confondere la passione con la patologia, perché ostinarsi a ricorrere qualcuno di dannoso, non porterà altro che guai!
Quella che viene definita sindrome di Stoccolma, oggi ci aiuta a comprendere meglio il ragionamento delle persone che tornano da partner aggressivi o comunque nocivi per una vita di coppia serena.
Tale sindrome, ricordiamo, si caratterizza per un particolare stato o dipendenza psicologica/patologica nei confronti di colui che è stato un carnefice.
Colui che è affetto o soffre di questa sindrome, senza rendersene conto, prova un sentimento e un legame con colui che è stato il carnefice o che comunque abbia procurato maltrattamenti fisici o emotivi. Questa teoria, non è di esempio ma vuole enfatizzare la questione e mettere a confronto gli atteggiamenti con quelle persone che si ostinano a vivere e a frequentare un partner nocivo e altamente negativo.
All’interno di questo contesto, ben si posiziona la dipendenza affettiva. La dipendenza, impedisce ad una persona di pensare lucidamente e non riesce a farla staccare da un partner negativo o per nulla amorevole.
La sindrome, difatti, manifestata in amore, si presenta come una sorta di derivazione di questa patologia che colpisce il partner, generalmente il meno forte, all’interno della coppia.
Il trauma bonding, nelle relazioni, non è altro che un sintomo derivante dalla sindrome di Stoccolma. Si verifica in soggetti con alle spalle vissuti molto sofferenti o comunque difficili da dimenticare.
Le persone che soffrono di questo stati, di solito, concepite come vittime, credono che continuando a comportarsi in modo affettuoso e amoroso con un partner scontroso e per nulla ben disposto, le cose cambieranno e la natura della relazione stessa prenderà una piega diversa. Con questo meccanismo, scatta una sorta di “devozione” nei confronti del partner che in realtà è nocivo e questo, confonde e porta all’alterazione della realtà.
Amare qualcuno intensamente è possibile ma a volte è facile che una persona, passata la fase dell’innamoramento acuta, diventi dipendente affettivamente dall’altra persona, spesso a scapito del rapporto di coppia. La dipendenza affettiva, infatti, può diventare un serio problema per la stabilità del rapporto.
Si tratta di un modello problematico della relazione d’amore che porta a deterioramento o angoscia clinicamente significativa, come: Esistenza di una sindrome da astinenza per l’assenza dell’amato, caratterizzata da significativa sofferenza e un bisogno compulsivo dell’altro; Riduzione di importanti attività sociali, professionali o di svago; Persistente desiderio o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare la propria relazione, continua ricerca del partner anche quando la storia va male.
La dipendenza affettiva può manifestarsi in numerose situazioni. Quando una persona ne soffre, potrebbe essere portata a stare vicino ad un partner pur non amandolo ma credendo di non poter fare a meno della sua esistenza. La dipendenza è negativa sia per chi la compie, che per chi la subisce.
Spesso, chi soffre di dipendenza affettiva tende a sentirsi spesso inadeguato e non degno di amore del partner e questo, lo porta a vivere costantemente con il terrore di essere abbandonato. La paura è la parte centrale dei malati di dipendenza affettiva. Le persone così temono l’abbandono.
Questa paura li porta al continuo voler controllare e a vare la situazione sotto mano. Le persone dipendenti affettivamente cercano sempre di capire cosa stia facendo il partner per paura di essere abbandonati o dimenticati.
Trovare la forza di abbandonare chi non ci merita e ci fa soffrire è un atto di bontà e un dovere da compiere per se stessi, seppur questo porterà ad una grande sofferenza iniziale.
Ci sono dei momenti in cui bisogna farsi coraggio e dire addio alla persona che non ci fa stare più bene e ci rende infelici. Lasciare andare l’altro è un gesto di rispetto verso di noi e verso i nostri principi Bisogna quindi meditare e capire bene i pro e i contro di una separazione e cercare di ricordare come si era felici in passato.
Non ci sono reali spiegazioni del perché amiamo, lo facciamo e basta. Tuttavia, spesso, le persone finiscono con l’inciampare in relazioni complesse e per nulla facili. Molte volte ci si innamora di chi non ci merita affatto e che tende a farci soffrire. Ma perché è così facile innamorarsi di persone che non meritano il nostro affetto e perché è così difficile staccarsi da questo tipo di relazione?
In una relazione, con il passare del tempo, è difficile riuscire a capire la natura dei propri sentimenti. Spesso l’amore viene confuso con l’affetto e con una forte forma di dipendenza affettiva, qualcosa che implica il bisogno di stare con l’altro e la conseguente paura di restare soli e persi senza.
Il dipendere da qualcuno, con il passare del tempo, è qualcosa difficile da gestire e da controllare e spesso, il più forte in termini emotivi in coppia, tende ad approfittarsene.
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