Trovare il partner giusto non è un affare semplice da portare a termine. Spesso, per trovare la persona giusta, impieghiamo anni e quando l’abbiamo trovata, non si rivela poi così giusta come all’inizio abbiamo avuto modo di credere.

Perché incontriamo solo persone sbagliate? Ecco la fatidica domanda che spesso ci poniamo ma che altrettanto spesso rimane senza risposta. Capita, infatti, che a causa di complessi meccanismi inconsci scegliamo il partner con cui si sa già in partenza che non potrà funzionare.
Scegliere la persona sbagliata non solo porta a vivere infelici, ma significa dover affrontare grandi difficoltà, privazioni pratiche di cura e di amore, non tanto per l’altro, quanto verso se stessi.
Quali sono le ragioni più frequenti di questa apparente incapacità di trovare un partner? Eccone 4 da evidenziare e su cui ragionare.
Aspettative troppo alte
Quando le nostre aspettative sul rapporto sono troppo alte, non riusciremo ad accettare fino in fondo i normali alti e bassi del rapporto e del sentimento pretendendo che sia sempre tutto perfetto, convinti che con la persona giusta non avremmo questi problemi.
Si rischia, inevitabilmente, di focalizzarsi sugli aspetti negativi della relazione e del partner, concentrandosi su quello che manca invece che su quello che c’è ed enfatizzando i momenti in cui la nostra dolce metà ci ha deluso senza tener conto delle volte in cui il nostro partner è stato invece disponibile e presente.
Identificazione distorta
Più frequente di quanto si possa immaginare, l’identificazione distorta è tipica di chi ha maturato la credenza di “non meritare”. Queste persone, sono regolarmente portate ad accontentarsi in amore e a progettare di mettere su famiglia “con il primo che capita” perché si ha paura di rimanere da soli. L’idea della solitudine diviene impensabile.
Queste persone hanno la tendenza a chiudere una relazione e iniziarne un’altra. I periodi di solitudine sono sempre descritti come particolarmente tristi. In questa circostanza, la persona non dovrebbe bramare l’amore dell’altro ma l’amor proprio.
Mancanza di comunicazione
Comunicare bene significa crescere insieme e far durare un rapporto, per cui la sua mancanza comporta crescere l’uno accanto all’altro, ma non insieme.
Le evoluzioni interiori, i cambiamenti di gusti, i nuovi progetti non vengono comunicati, e si smette di essere ricettivi ai mutamenti dell’altro. A volte, sbagliando ingenuamente, diamo per scontato che l’altro conosca i nostri stati d’animo a prescindere, e che quindi non ci sia bisogno di comunicare cosa vogliamo.
La parte disapprovata di sé
In alcune coppie si osserva una tendenza molto particolare, quasi paradossale, e interessante: il partner dice di amare con tutto se stesso una persona che però cerca in tutti i modi di cambiare per farla arrivare a standard prestabiliti dal primo.
L’amore si basa sull’accettazione e sulla stima, non sull’intento di cambiare l’altro. Eppure, in molte relazioni, uno dei partner cerca di cambiare l’altro. Per quale motivo? A governare questo meccanismo vi è un conflitto inconscio. Il soggetto proietta sul partner “la parte disapprovata di sé”, quella che un tempo era oggetto di invalidazione genitoriale: non essendo stati capaci di accondiscendere alle richieste genitoriali, queste persone ripropongono un modello analogo nella coppia, assumendo un ruolo genitoriale, volto al controllo e alla cura, mentre l’altro è il bambino irresponsabile da cambiare.