Pensioni, niente aumento dell'età per 15 categorie. Vediamo quali sono

Dopo la notizia dell’innalzamento della qualità della vita anche le pensioni hanno subito un cambiamento. Infatti pare che si alzerà l’età pensionabile. Tuttavia molti si sono lamentati e i sindacati hanno stilato la classifica delle categorie che non devono essere toccate.

A tal proposito, il governo ha effettuato una proposta messa sul tavolo tecnico a palazzo Chigi, secondo quanto riferiscono i sindacati per lo stop all’aumento a 67 anni dell’età pensionabile dal 2019 per 15 categorie di lavori gravosi, tra cui le 11 già fissate dall’Ape social (tra cui maestre, infermieri turnisti, macchinisti e edili) e altre 4 (agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori). La proposta dell’esecutivo prevede l’ampliamento da 11 a 15 delle categorie esenti dall’aumento dell’età pensionabile. Alle undici categorie già previste nella platea dell’Anticipo pensionistico sociale potrebbero essere aggiunti anche gli agricoltori, gli operati metalmeccanici e dell’industria chimica, i pescatori e i lavoratori marittimi.

Una soluzione che i dirigenti di Cgil e Uil  considerano troppo leggera rispetto alla richiesta-chiave di rinviare di sei mesi l’adeguamento della soglia anagrafica di accesso alla pensione. Tornando alle pensioni, il numero uno dell’Inps, Tito Boeri, da sempre contrario allo stop, lancia l’ipotesi di adeguamenti annuali dei requisiti, spiegano che comunque l’Inps entro giugno potrebbe fornire i dati sulla mortalità delle differenti categorie di lavoratori per differenziare la dinamica dell’età pensionabile.

“Deve rimanere” questo meccanismo per l’adeguamento previdenziale ma “può essere migliorato – ha detto il titolare del Mef in audizione al Senato – in modo marginale”. Nessun ripensamento, dunque, da parte del governo, molto prudente nelle modifiche al sistema previdenziale anche per tutelare le finanze pubbliche e i rapporti con l’Unione europea.

Pensioni, niente aumento dell'età per 15 categorie. Vediamo quali sono

“I pilastri fondamentali del sistema pensionistico

– ha detto il ministro dell’Economia – non si possono e non si devono – ha sottolineato – toccare”. Il rischio concreto che si corre è quello di “danneggiare non solo il sistema pensionistico – ha spiegato Padoan secondo quanto riporta l’agenzia di stampa LaPresse – ma anche quello finanziario del Paese”.

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