Pensione di cittadinanza

Buone notizie per le pensioni di cittadinanza. Dopo l’avvio del nuovo Governo Conte si inizia a parlare anche di pensioni e dei nuovi sistemi a sostegno delle fasce più deboli. Nel nuovo contratto del “governo del cambiamento”, sottoscritto da Movimento 5 Stelle e Lega, c’è quindi anche la sottoscrizione della pensione di cittadinanza, una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale in Italia.

Così, con la soglia di povertà stabilita dall’Istat, ossia 780 euro, sarà questa la quota da raggiungere con l’aiuto della pensione di cittadinanza. Pertanto, se un pensionato percepisce un assegno di soli 400 euro, avrà diritto a un incremento di 380 euro così da arrivare al totale di 780 euro. La cifra però potrebbe aumentare a seconda del numero di familiari a carico.

Per intenderci, la pensione di cittadinanza non sarà riconosciuta a tutti coloro che percepiscono una pensione inferiore all’importo minimo prestabilito, ma solamente a tutti coloro che hanno un reddito e un patrimonio insufficiente per vivere una vita dignitosa e di conseguenza si trova in una condizione difficoltà e povertà. La pensione di cittadinanza, insieme al più famoso reddito di cittadinanza 5 stelle, è quindi una misura atta riequilibrare le risorse destinate ad una delle categorie più deboli in Italia, i pensionati, e nello specifico tutte quelle persone che hanno un assegno di pensione al di sotto della soglia di povertà stabilita dall’Istat che è pari a 780 euro.

Nel contratto di governo M5S e Lega si legge che per avviare un dialogo nelle sedi comunitarie per chiedere l’applicazione del provvedimento A8-0292/2017 con cui il Parlamento europeo garantisce l’utilizzo del 20% del Fondo Sociale Europeo per l’istituzione del reddito di cittadinanza anche in Italia, unico Paese dell’UE insieme alla Grecia a non aver ancora adottato uno strumento simile per il contrasto alla povertà.

Vi ricordiamo che al momento sul sito dell’Inps è possibile iniziare a fare un calcolo sulla futura pensione e vedere quando vi spetterà. La mia pensione futura è il servizio che permette di simulare quale sarà presumibilmente la pensione al termine dell’attività lavorativa. Il calcolo si basa sulla normativa in vigore e su tre elementi fondamentali: età, storia lavorativa e retribuzione/reddito. Possono usufruire del servizio: i lavoratori con contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti; i lavoratori con contribuzione versata alla Gestione Separata; gli iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali; i lavoratori con contribuzione versata agli altri fondi e gestioni amministrate dall’INPS.

Fonte Movimento 5 Stelle  e Inps

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