Studiosi: Le donne anziane fanno figli più sani e intelligenti

Nuove tutele per le lavoratrici autonome, finalmente per chi ha le Partite Iva, c’è una nuova che legge riconosce maternità, malattia e riposi. 

Il Senato della Repubblica infatti presto darà il via libera, dopo quasi tre anni di discussioni e rinvii, al cosiddetto Jobs Act dei lavoratori autonomi, uno statuto delle partite IVA che regola le modalità di congedo di maternità delle lavoratrici autonome.  In più, un’altra specifica, i compensi dovranno essere gli stessi dei lavoratori interni all’azienda che svolgono le stesse mansioni richieste.

Per le lavoratrici italiani sta per essere approvato un provvedimento previsto nella riforma del Jobs Act che garantisce la possibilità, per la mamma lavoratrice autonoma, di godere del congedo e di avere tutele durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino.

Con una modifica al ddl al T.u. maternità (il dlgs n. 151/2001) la maternità obbligatoria di cinque mesi diventerà così un diritto di tutte le madri lavoratrici senza alcuna distinzione.

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Inoltre la vera novità è che verrà introdotto anche lo smart working, la nuova frontiera del “lavoro agile” attraverso il ricorso a tecnologie digitali. Il rapporto di lavoro tra datore e professionista dovrà infatti contemplare il cosiddetto tempo di disconnessione, ovvero del riposo del lavoratore, svolto in parte all’interno in parte all’esterno dell’azienda. Non solo: ai lavoratori “agili” dovrà essere riconosciuto un compenso economico pari a quello percepito dai colleghi che lavorano all’interno dell’impresa e inquadrati in contratti collettivi.

E’ anche opportuno ricordare che a partire dal 2017 le Partite Iva potranno usufruire di una tassazione ad aliquota unica: è la flat tax Iri al 24%, che esonera gli autonomi dal pagamento Irpef a scaglioni. Le novità inoltre arrivano anche per quel che riguarda il congedo parentale, infatti dal 2017 sarà esteso da 3 a 6 mesi e fino al compimento dei tre anni di vita del bambino, anche ai padri.

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