Papa Francesco ai giovani: 'La vita non è una App'

Lo ha riferito proprio Papa Francesco in un’intervista rilasciata a Tv2000, spiegando che: “Non è una buona traduzione quella che parla di un Dio che induce in tentazione. Quello che ti induce in tentezione è Satana”.

Il Papa vuole dunque cambiare il “padre nostro”. Certo se la cosa succedesse sarebbe davvero un problema per le signore anziane che dovranno modificare le loro preghiere che dicono da una vita, ma secondo il santo padre, pare che sia una cosa da fare per migliorare la preghiera. Il Pontefice ricorda anche che “i francesi hanno cambiato il testo in ‘non mi lasci cadere in tentazione’: sono io a cadere, non è Lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto”.

Ricordiamo che la preghiera del “Padre Nostro” è la più diffusa e conosciuta delle preghiere cristiane. Secondo il Vangelo di Luca (11,1), fu insegnata da Gesù ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare. A duemila anni di distanza, però, la sua versione  è ancora controversa.

Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen”.

Papa Francesco ai giovani: 'La vita non è una App'

«L’invocazione a Dio nel Padre nostro, è stata sempre problematica nell’immaginario dei cristiani – spiega anche il teologo don Mauro Cozzoli –. Perché dà l’impressione che sia Dio il tentatore, che vuole mettere alla prova i suoi figli. Il che mal si concilia col volto paterno di Dio rivelatoci da Gesù nei Vangeli. È incompatibile con l’invocazione ‘Padre nostro’ con cui ci rivolgiamo a Dio nella preghiera dei figli che Gesù ha insegnato. Dunque anche lui invita il Papa ad intervenire nel testo sacro. Per la verità, anche in Italia, nella versione della Bibbia della Cei (2008), il passo “et ne nos inducas in tentationem” è tradotto con “e non abbandonarci alla tentazione”; l’edizione del Messale Romano in lingua italiana attualmente in uso (1983) non recepisce tuttavia questo cambiamento. Ora però è il Papa a sostenere pubblicamente che si dovrebbe cambiare. Ricordiamo che Papa Francesco ha già cercato più volte di modificare la chiesa da quando è diventato Papa. Dagli scandali alle restrizioni, ha sempre cercato di dar vita ad una chiesa più aperta ai fedeli e al mondo in generale.

Di nazionalità argentina e appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, è il primo pontefice di questo ordine religioso, nonché il primo proveniente dal continente americano. Nato in una famiglia di origini italiane, per l’esattezza piemontesi. Continua a leggere qui

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