Site icon Oggigiorno.com

Pagamenti. Niente più multe per i negozianti che rifiutano pos e carta

Arriva il dietrofront del Consiglio di Stato che ha deciso di bloccare l’ipotesi di multe ai commercianti e professionisti che non si dotano del pos per favorire i pagamenti elettronici o che si rifiutano di accettare pagamenti non in contanti. Se la carta di credito alla mano o il pagamento con smartphone erano diventati una comodità, adesso bisognerà munirsi anche di contanti per non rischiare brutte sorprese alla cassa.

A bloccare la sanzione di 30 euro è il parere fornito dal Consiglio di Stato il primo giugno scorso, ma a questo punto ormai sarà il nuovo Governo a dover metter mano ad uno degli obblighi più disattesi d’Italia come quello della carta. Tuttavia questo obbligo esisteva ed era stato introdotto con il decreto Crescita del 2012 e successivamente integrato dalla Legge di Stabilità 2016. Però ad oggi non sono previste sanzioni ed è proprio per questo motivo che molti professionisti o commercianti si possono rifiutare di accettare pagamenti elettronici.

Comunque possedere un pos resta obbligatorio, tuttavia non è ancora ben chiaro cosa rischi a non accetta pagamenti elettronici. Questo ha fatto sì che in pochissimi si siano adeguati alla normativa, anche per via dei costi dovuti all’installazione del pos, al canone di gestione e alle commissioni. Secondo Banca d’Italia, nel bel paese vengono effettuate solo 1.373 operazioni all’anno. Un decimo rispetto all’Olanda e addirittura meno di una singola città come Londra (7mila) o Parigi (6mila). Comunque sia al momento non ci saranno multe. Ricordiamo che questa normativa era stata creata anche per combattere la lotta allxevasione, lotta che lo Stato continua a combattere.

Ricordiamo che inizialmente si era pensato di inserire multe fino a 30 euro per chi non accettava pagamenti con carte, sfruttando la norma del codice penale che punisce chi «rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato», estendendo dunque la sanzione (fino a 30 euro) anche al caso di rifiuto di pagare con moneta elettronica.