Ocse: IʼItalia è tra i Paesi più vecchi, i giovani invece sempre più poveri

Brutte notizie per l’Italia. Secondo l’ Ocse infatti lʼItalia è tra i Paesi più vecchi. Secondo i dati ci sono sempre meno nascite e i giovani sono in uno stato di povertà elevata.

La povertà relativa in Italia è cresciuta per le generazioni giovani mentre è diminuita per gli anziani. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, precisa che il tasso di occupazione tra le persone tra i 55 e i 64 anni è cresciuto di 23 punti tra il 2000 e il 2016 mentre quello dei giovani è diminuito di 11 punti. Il tasso di occupazione per la fascia 55-64 anni è salito di 23 punti tra il 2000 e il 2016, in contrapposizione con quello dei giovani che è diminuito di 11 punti.Una situazione non facile, soprattutto per i giovani che sempre più tendono ad abbandonare l’Italia per trovare lavoro all’estero. I redditi di coloro che hanno tra i 60 e i 64 anni in Italia negli ultimi 30 anni sono cresciuti in media del 25% in più rispetto alla fascia di età tra i 30 e i 34 anni a fronte di un gap medio nei paesi Ocse nello stesso periodo del 13%.

La povertà relativa in Italia è cresciuta per le generazioni giovani mentre è diminuita per gli anziani. Inoltre l’Ocse specifica anche che non solo ci sono poch giovani e pochi che lavorano ma sono anche poco preparati quelli che restano. Nelle 280 pagine del documento, redatto in due anni di lavoro, si sottolinea che “negli ultimi 15 anni i risultati economci dell’Italia sono stati lenti. Nonostante alcuni progressi nell’occupazione – premette l’Ocse – la crescita di produttività è stata stagnante”. E a creare questa stagnazione è il deficit nelle competenze inadeguate per la competitività del mercato del lavoro.

Inoltre sempre in Italia le donne percepiscono stipendi più bassi di oltre il 20% rispetto agli uomini. Non solo, sono spesso costrette a lasciare il mondo del lavoro per prendersi cura dei familiari.

L’organizzazione di Parigi precisa che le donne percepiscono stipendi che sono di “oltre il 20% più bassi” di quelli degli uomini, e che nel nostro Paese la percentuale di persone oltre i 50 anni (in maggioranza donne) che si prendono cura dei loro cari è del 13%, contro il 5% della Svezia.

In base ai dati Ocse tra la metà degli anni 80 e il 2014, in Italia il tasso di povertà è aumentato di 3,2 punti in media (contro 2,6 Ocse), ma il dato riflette un aumento di circa 7 punti per i giovani fino a 25 anni e un calo di 1 punto per i 61-65enni e di -9,5 punti per i 66-75 anni (media Ocse -2,5).

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