Allarme malattie. Molti genitori, evitano i vaccini per i loro figli e questo, molto spesso porta a conseguenze estreme e le malattie ritornano. Spesso più agguerrite di prima. Sono i dati allarmanti diffusi dal Ministero della Salute, Direzione generale per la prevenzione sanitaria. A destare maggiori preoccupazioni sono i numeri di morbillo e rosolia, due virus che sembravano in via di estinzione.
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Le vaccinazioni hanno perso ben 5 punti percentuali dal 2013 al 2015, dal 90,4% allâ85,3%, rischiando di incrinare anche la credibilità internazionale del nostro Paese, impegnato dal 2003 in un piano di eliminazione dellâOms e che ora rischia di fallire. Il presupposto per poter dichiarare una malattia infettiva ufficialmente debellata è che tutti i Paesi membri siano âliberiâ dal virus.
La tendenza in negativo è confermata in tutte le Regioni italiane. In particolare nel 2015 la media per le vaccinazioni incluse nellâesavalente contro polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è scesa al 93,4%. Sebbene esistano importanti differenze tra le Regioni, solo 6 superano la soglia del 95%, raccomandata dallâOms per la cosiddetta immunità di popolazione. Se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti vaccinare.
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La riduzione delle coperture vaccinali comporterà un accumulo di bimbi suscettibili cosa che, âper malattie ancora endemiche (come morbillo, rosolia e pertosse), rappresenta un rischio concreto di estesi focolai epidemici, come già accaduto in passato. Infine, per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente introducibili, come polio e difterite, aumenta il rischio di casi sporadici autoctoni, in caso di importazioni di malati o portatoriâ, rileva il ministero della Salute.
In generale è dal 2013 che si registra un progressivo calo, âcon il rischio di focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto controllo, e addirittura la ricomparsa di malattie non più circolanti nel nostro Paeseâ.