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Merini: ‘Non mi manca quello che mostravi di essere ma quello che pesavo fossi’

xNon mi manca quello che mostravi di essere ma quello che pesavo fossix. Con queste parole, la poetessa milanese Alda Merini, ha riassunto tutto il risentimento per un amore finito, un amore illuso, un amore che si pensava fosse eterno, un vero amore, che non sarebbe finito maix

Quando si ripone fiducia in una persona e questa la infrange è difficile riuscire più a credere nellxamore. Come dicono sempre anche gli esperti, quando una persona inizia una relazione, proietta sullxaltro tutte le sue aspettative, le sue speranze e spesso, non vede bene lxessenza dellxaltro, in tutte le sue sfumature e sfaccettature. Lxamore per lxaltro non è altro che un riflesso dellxamore verso se stesso..

“Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita”x

“C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età. Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognarexx

Alda Giuseppina Angela Merini è nata a Milano il 21 marzo del 1931 e si è spenta sempre a Milano il 1º novembre del 2009. Merini è stata nella sua vita una poetessa, aforista e scrittrice italiana amata in tutto il mondo.

“Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove”x

Dopo aver terminato il ciclo elementare con voti molto alti, frequenta i tre anni di avviamento al lavoro presso lxIstituto xLaura Solera Mantegazzax in via Ariberto a Milano tentando di essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non riesce in quanto non supera la prova di italiano. Nello stesso periodo si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato. Esordisce come autrice giovanissima, a 15 anni. Attraverso una sua insegnante delle medie fu presentata ad Angelo Romanò che, apprezzandone le doti letterarie, la mise in contatto con Giacinto Spagnoletti, il quale divenne la sua guida, valorizzandone il talentoxContinua a leggere qui