Certificato per la disoccupazione. Ecco come ottenerlo

Volete trovare un lavoro? Allora dovete smetterla di cercarlo. Sembra davvero assurdo ma secondo i dati chi non cerca il posto di impiego poi nella realtà lo trova prima. A dimostrarlo gli ultimi dati Istat-Forze he rivelano proprio come le statistiche dicono che il recupero dell’occupazione è dovuto agli inattivi e non ai disoccupati.

La crescita della quota di occupati, proviene per il 73 per cento da coloro che si erano dichiarati fuori dal mercato del lavoro. Inoltre, l’istituto di ricerca ha anche rilevato che alla fine di dicembre 2017 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,6 milioni di dipendenti (58,7% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine dicembre sono 35 relativi a circa 5,3 milioni di dipendenti (41,3%) invariati rispetto al mese precedente. Tra il 2013 e il 2017, le alte riduzioni degli inattivi e le basse contrazioni dei disoccupati sono evidenti anche nelle sotto popolazioni donne-uomini e adulti maturi-giovani adulti.

I migliori risultati degli inattivi emergono anche osservando le serie mensili destagionalizzate delle forze di lavoro che mostrano proprio come dal mese del settembre del lontano 2013 all’ottobre 2017 gli occupati ora invece risultano in aumento, di 964 mila unità, a seguito di una diminuzione di 226mila disoccupati e di 1,066 milioni di inattivi.

A dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei confronti di dicembre 2016. Nella media del 2017 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Secondo l’Eurostat, l’agenzia di statistica dell’Unione Europea, nel primo trimestre del 2015 ha rilevato che i quasi 4,5 milioni di italiani che avrebbero voluto lavorare infatti non si erano attivati per cercare un impiego.

Certificato per la disoccupazione. Ecco come ottenerlo

In Italia, per ogni 100 persone occupate, ce ne sono 15 che cercano lavoro e altre 20 che vorrebbero lavorare ma non cercano lavoro. È il livello più alto tra tutti i 28 paesi europei presi in considerazione dall’Eurostat A dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,8% per i dipendenti del settore privato (0,5% nell’industria e 1,0% nei servizi privati) e una variazione dello 0,5% per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: forze armate (3,0%) e forze dell’ordine (2,7%). Si registrano variazioni nulle negli altri comparti della pubblica amministrazione e nei settori dei pubblici esercizi e alberghi, dei servizi di informazione e comunicazione, delle telecomunicazioni. Si osserva una diminuzione nel settore dell’acqua e servizi di smaltimento rifiuti (-0,9%). Insomma, davvero poco da dire, su una situazione che sta creando non pochi problemi, sia all’economia che al paese.

Fonte Istat

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