La terra continua a tremare in Italia e dopo le scosse di questa mattina, si teme il peggio. Stavolta nessuna vittima, la gente era fuori dalle case, già sfollata, i centri storici dei paesi e borghi erano già zone rosse dove non si poteva andare e poi dai tempi dell’Irpinia infinitamente migliore è la Protezione Civile (allora non esisteva), infinitamente più efficienti, pronti e professionali sono gli aiuti. Anche se a molti fa fatica sentirlo e vederlo, lo Stato italiano ha imparato a gestire i terremoti o almeno le loro conseguenze immediate.

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renzi

Il fatto, il drammatico fatto è che il terremoto del 30 ottobre è stato troppo forte, insostenibile per tutto il tessuto urbano di quel triangolo di Appennini tra Umbria, marche e Lazio. Danni a Rieti, non pochi, danni ad acquedotti e strade (Salaria prima tra tutte). Danni, ma per paesi e borghi del triangolo il danno è totale, tale da rendere impossibile il restare lì.

Tuttavia il premier Matteo Renzi ha detto con chiarezza: “Ricostruiremo tutto: case, chiese, negozi…tutto”. E’ quello che i colpiti dal terremoto e anche la gran parte degli italiani volevano dicesse. Ma il “ricostruiremo tutto” è programma molto vasto, traguardi tanto obbligato quanto neanche visibile all’orizzonte della cose italiane. Ricostruiremo tutto è impegno economico, finanziario, politico, professionale, civile al limite e forse oltre le possibilità accertate dell’Italia paese.

STORMI DI UCCELLI IMPAZZITI DURANTE IL TERREMOTO

Non ci siamo mai riusciti a “ricostruire tutto”. Per imperizia, indecisione, malversazione, connivenza, complicità, fanfaronismo, fancazzismo…non ci siamo mai riusciti. Dal terremoto di Messina in poi di inizio secolo scorso mai riusciti. Qualche volta è andata meglio la ricostruzione (Friuli), qualche volta è stata lenta e penosa (L’Aquila), qualche volta è stata un disastro nazionale peggiore del terremoto stesso (Irpinia). Mai riusciti davvero mai.

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