In questo periodo un libro ci ritorna davvero utile per imparare a superare la solitudine e la mancanza della persona amata. In uno dei testi di Franz Kafka si legge: “Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poco per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi”, queste brevi righe tratte da “Lettere a Milena” di Kafka, ci riassumono la miriade di sentimenti che proviamo nel rivedere l’amato, che in questo periodo è stato distante.
La frase è contenuta nella raccolta di lettere spedite tra il 1920 e il 1923 alla traduttrice ceca Milena Jesenská Pollak, l’amore della vita dell’autore.
Altre righe estrapolate delle lettere inviate a Milena, una donna, forte ma al tempo stesso fragile e resa vulnerabile dalle sue stesse scelte di vita. Divisa tra due uomini non abbandonerà mai il marito per lo scrittore Kafka e questo provocherà nell’autore un dolore silenzioso e vivo.
Ma chi era Franz Kafka: Nato a Praga il 3 luglio 1883 e morto a Kierling il 3 giugno 1924 è stato uno scrittore e filosofo boemo di lingua tedesca. Nato nei territori dell’Impero austro-ungarico, divenuti Repubblica cecoslovacca a partire dal 1918, è ritenuto una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo e importante esponente del modernismo e del realismo magico.
“L’uomo torturato dai propri diavoli si vendica insensatamente contro il prossimo.”
Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all’esistenza, caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l’esegesi dei suoi libri specialmente a partire dalla metà del Novecento. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all’epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un’attenta analisi introspettiva…Per saperne di più clicca qui