'Inject Art'. Lʼinfermiera che dipinge con le siringhe

Si chiama ‘Inject Art’ l’espressione che, secondo l’artista stessa, descrive le sue opere. Lei è Kimberly Joy Mallo Magbanua, un’infermiera che nel tempo libero ama dipingere con le sue siringhe.

Spinta da un’intuizione, che potremo anche definire geniale, Kimberly ha deciso di sperimentare questa insolita tecnica pittorica, inventando così dal nulla, un suo stile e un suo modo di esprimerlo.Per realizzare i suoi capolavori, infatti, usa siringhe prive di aghi e riempite di colori che vengono spruzzati sulle tele. “Inject Art” è l’espressione che usa per descrivere il suo modo di dipingere davvero originale. Come racconta Kimberly, la singolare intuizione le è venuta mentre svolgeva regolarmente il suo lavoro: somministrando i farmaci ai suoi pazienti, si è immaginata come sarebbe stato “iniettare l’arte“.«Inietta un po’ di arte nella tua vita per renderla più colorata.» La maggior parte delle sue opere si staglia su sfondi neri: vivaci, colorate e “vive”; in qualche modo in contrasto con l’idea associata alle siringhe che, anche nel caso in cui non generassero paura, sono comunque ricollegabili a una situazione di turbamento o rottura di normalità.

Si vede che i suoi quadri sono molto particolari. Kimberly in effetti non usa, come la maggior parte dei pittori, pennelli o altri oggetti comuni nella pittura e proprio questo la rende speciale.

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Amante dell’arte fin dalla più tenera età, Kimberly ha trovato il modo per distinguersi da altri giovanissimi aspiranti artisti come lei. Per creare ogni opera, impiega dalle tre alle cinque ore. E forse Kimberly è proprio la dimostrazione che quando c’è talento e voglia di fare, i mezzi che si hanno a disposizione sono irrilevanti.

Ricordiamo che l’arte, tutta, è vita. L’arte ci rende ottimisti – Fatto tanto ovvio, quanto sorprendente. Le opere più famose ritraggono tutte soggetti “belli”: persone felici, cieli blu, fiori. A riprova di ciò, la cartolina più venduta al mondo è una riproduzione delle celebri “Ninfee” di Monet, del Metropolitan Museum di New York. Si potrebbe obiettare che, tutto questo entusiasmo per la bellezza, ci si dimentichi di cosa sia la vita vera.

L’arte ci aiuta ad apprezzare le cose – I media ci suggeriscono costantemente cosa è affascinante e importante. L’arte fa lo stesso, ma fortunatamente (dato che non siete invitato agli Oscar nemmeno quest’anno) di solito si concentra su aspetti diversi. L’arte è sempre inclusiva perché in grado di unire e tenere insieme l’oggetto e il soggetto: pensiamo alla musica, alla scultura, alla poesia, al balletto, al cinema, alla pittura, l’arte per sua natura non separa ma integra. L’arte dunque è il mezzo più significativo che abbiamo per crescere e migliorare come esseri umani e professionisti.

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