Nel frasario quotidiano delle persone non risolte spesso troviamo esempi linguistici del tipo “Un giorno capirai quello che stai facendo”, “se mi amassi davvero non lo faresti”, “Fai pure ma se avrai dei problemi non mi chiedere aiuto” che possono essere considerati chiari esempi di esercizio di potere subdolo dull’altro, di un vero e proprio ricatto emotivo. 

Herman Hesse diceva: “Quando temiamo qualcuno è perché a questo qualcuno gli abbiamo concesso del potere su di noi.” 

Oggi parliamo del subdolo tentativo di potere sull’altro. 

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Cos’è il ricatto emotivo

Partiamo con il chiarire un concetto che viene spesso malinteroretato: il ricatto emotivo comprende tutti quei comportamenti messi in atto al fine di modificare, nella direzione voluta, il comportamento, le opinioni, le emozioni e le percezioni di un’altra persona senza che quest’ultima possa attivare un pensiero critico per rendersi conto di quanto sta accadendo.

Ciò non vuole in alcun modo dire che siamo tutti dei manipolatori ma, nei casi in cui lo si fa ingenuamente, si tratta della cosiddetta “influenza emotiva”, ovvero quelle determinate consuetudini e dinamiche che fanno parte della normale vita di relazione e non escludono la co-presenza di dimensioni di maggior consapevolezza e scambio. In questo caso nessuno parla di abuso o ricatto emotivo. 

Riconoscere il ricatto emotivo non è facile

Sfortunatamente, in buona parte dei casi, questa sorta di manipolazione va a celarsi dietro una richiesta che può apparire innocua, ma che nasconde in realtà una pretesa che, in un modo o nell’altro, deve essere soddisfatta, nonostante il volere contrario della vittima.

A volte, anche sapendo di essere vittima di una chiara manipolazione scegliamo di subirla per paura delle conseguenze o semplicemente perché il manipolatore/manipolatrice è una persona che amiamo e non vogliamo deludere. Quante volte per esempio, un genitore o una persona cara ci ha costretti a rimanere a casa perché ha inscenato un malessere? 

Forme che esercitano un potere subdolo sull’altro

Intimidazione

In questo caso, le minacce sono accompagnate da atteggiamenti violenti e aggressivi, come le minacce di abbandono, o da affermazioni volte sulle peggiori insicurezze dell’altro. 

Frasi tipiche in questi casi possono essere: “Se fai questa cosa allora ti lascio” oppure “Se accetti quel lavoro me ne vado di casa” oppure “Se anche quest’anno le cose non cambiano on vedrai più xyz” o ancora “Se non accetti di fare gli straordinari scordati pure la promozione”, “Vuoi che mi venga un malore? Allora evita!” e, gran finale, “Se dovesse succedermi qualcosa, mi avrai sulla coscienza”.

Seduzione

Il più subdolo tra i ricatti, quello che viene dal sostegno, dall’incoraggiamento, dalla promessa ma solo se avviene secondo le regole di chi ricatta, solo se accade qualcosa che loro desiderano. 

Tra le fasi più frequenti troviamo: “Domani ti porto in quel posto che adori, oggi però preferisco rimanere a casa, così magari mi prepari una bella cenetta come solo tu sai fare” oppure “Se vuoi fare carriera, ci penso io, però dovrai dimostrarmi la tua piena disponibilità” oppure “Ho delle conoscenze importanti, sai? Basta che faccio qualche telefonata, tbasta che tu sia paziente”. 

Vittimismo

L’ estremamente subdolo e difficile da identificare nel breve periodo: caratterizzato da freddezza e scarsa partecipazione, o disappunto silenzioso, accompagnato da parole che negano ciò che palesemente dimostra con i fatti. “Non ho niente!”, “Non ho voglia di parlarti!”, “Tu sai quello che fai”, “La decisione spetta a te”, “Se mi volessi davvero bene, non lo faresti”.

Come ci si può difendere?

Il primo passo è sempre quello di riconoscere cosa ci sta accadendo; il secondo passo consiste nel cercare di correggere i comportamenti che ci fanno star male per non continuare a vivere un rapporto all’ombra di questi sentimenti laceranti. 

Ll’amore, quello autentico, in qualsiasi declinazione esso sia, è sempre gentile, rispettoso e libero e se il sentimento che ti lega a queste persone è puro e autentico, nessuna minaccia potrà distruggerlo.

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