Sentirsi in colpa. A chi non è mai capitato? Chi non ci convive?

Il senso di colpa è una delle emozioni complesse perché, secondo Izard, si delinea evolutivamente più tardi rispetto alle emozioni di base ed ha il ruolo di inibire atti considerati immorali e fa parte delle emozioni definite “morali” perché tende a promuovere un comportamento etico presentandosi con una valenza negativa in risposta a situazioni in cui il soggetto mette in atto una trasgressione ad una norma.

In particolare il sentimento di colpa deriva dal giudizio negativo di uno specifico atto (mancato o compiuto) rivolto ad un’altra persona, generando nel soggetto emozioni di rimorso e rimpianto in riferimento al comportamento precedente, con un conseguente stato di tensione. (IPSICO)

Sentirsi in colpa, comunque, non è sempre negativo: a volte risulta persino produttivo. 

ll senso di colpa, infatti, nasce come un’emozione positiva di tipo altruistico: in questo caso è un importante fattore di crescita ed un ancor più importante meccanismo di autocritica, che contribuisce a renderci responsabili e rispettosi nei confronti degli altri ma soprattutto nei confronti di noi stessi. 

Sapevi che il senso di colpa si può scegliere?

Sembrerà un’affermazione bizzarra, ma è una condizione molto diffusa. Partiamo con lo scindere due tipi diversi di senso di colpa:

  • Il senso di colpa residuo, quello che ci viene inculcato sin da bambini da genitori ed educatori come strumento di sottomissione alle “regole” della società;
  • Il senso di colpa autoimposto, il caso in cui ci si sente immobilizzati nel presente dal dolore e dalla vergogna che ci autoinfliggiamo come punizione, per aver violato una norma del tuo codice morale.

Riconoscere il senso di colpa

La prima cosa da fare per poter tenere sotto controllo le emozioni che derivano dal senso di colpa è conoscerlo: i sensi di colpa si nascondono dietro una profonda e vasta mancanza di desiderio dietro frasi del tipo “non mi interessa” ma la verità è che quella cosa non ci va poiché il solo ipotizzarla terrorizza il soggetto che non può ammettere a se stesso questa sua debolezza.

Ogni tanto è necessario tornare a lavorare su di essi a differenti livelli di profondità partendo ad esempio dalla attuale incapacità a dire dei “NO” alle richieste altrui.

Non c’è senso di colpa che possa cambiare il tuo passato…però esiste il presente!

Stila una lista delle cattive azioni che hai commesso fino a questo momento e poi assegna ad ognuna di esse un punteggio da 0 a 10, a seconda del senso di colpa provato, poi fai la somma. Rifletti sul fatto che se da 10, 100 o 1000 non cambia nulla: né nel passato né nel presente. Il senso di colpa è solo una dissipazione di energie mentali che potresti utilizzare meglio. 

Perdonati

Il mondo che hai intorno si è modellato esattamente sui tuoi sensi di colpa e questo può far comodo a chi tende ad approfittarsi di te, della tua fragilità e vulnerabilità. Ma ricorda che tutti sbagliano: senza commettere errori non impara e non si diventa le persone che si vorrebbe essere. 

Il senso di colpa fine a se stesso non svolge alcuna funzione costruttiva nella tua vita. Perdonati e vivi la vita che meriti, con leggerezza e sorrisi. 

Ci sono tanti buoni motivi per tornare a vivere.

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