'Il pazzo, l’amante e il poeta non sono composti che di fantasia'. E' così?

‘Il pazzo, l’amante e il poeta non sono composti che di fantasia’, diceva William Shakespeare nel suo celebre lavoro “Sogno di una notte di mezza estate” in Teseo nell’atto V, alla scena I.

Questa frase, oggi, oltre che ad analizzare il suo operato, ci induce a riflettere sulla natura attuale dei sentimenti e delle relazioni, soprattutto extraconiugali.

Mito, fiaba, e quotidianità si intersecano continuamente in questo suo lavoro, che oggi ci appare straordinariamente attuale e mai scontato, poiché le relazioni, negli anni non sono cambiate o per lo meno non sono cambiate le dinamiche.

L’amante un composto di fantasia?

L’amante, in psicologia non è altro che l’altro da noi che non siamo riusciti a trovare nella coppia. Si tratta dell’evento straordinario che si intrinseca nell’ordinario e porta scompiglio nella normale routine di tutti i giorni. L’amante non è altro che illusione, perché tale deve rimanere, come un sogno proibito o un desiderio che resta nell’ombra ed emerge quando la passione chiama.

Da questo sunto emerge anche la problematica di ogni relazione extraconiugale. Le storie con l’amante, difatti, difficilmente hanno un seguito nella vita reale, anche se emerse a seguito del tradimento. La perversione è nell’avere una relazione che attrae, che è segreta e che intriga e quando questa perde i suoi fondamenti, molto spesso perde anche di valore.

L’amante che resta tale…

E’ difficile che l’amante, una volta venuto alla scoperta prenda il posto dell’ex partner, per tutta una serie di motivi qui sopracitati.

Come in “sogno di una notte di mezza esatte” è difficile governare i sentimenti e le pulsioni e per questo l’uomo finisce con l’esser vittima delle sue stesse ossessioni

L’autore:

Ricordiamo che il grande William Shakespeare nacque il 23 aprile del 1564 e morì in terra natia lo stesso 23 aprile del 1616. Shakespeare è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato come il più importante scrittore in inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. Celebre è il suo capolavoro di “Romeo e Giulietta” che lo ha reso famoso e amato in tutto il mondo.

Shakespeare visse a cavallo fra il XVI e il XVII secolo, un periodo in cui si stava realizzando il passaggio dalla società medievale al mondo moderno. Nel 1558 sul trono del regno era salita Elisabetta I d’Inghilterra, inaugurando un periodo di fioritura artistica e culturale che da lei prese il nome…Per saperne di più sulla sua vita e sulle sue opere continua a leggere qui

La trama di “Sogno di una notte di mezza estate”

Ad Atene fervono i preparativi del matrimonio tra Teseo e Ippolita, regina delle Amazzoni. Al cospetto di Teseo si presenta Egeo, padre di Ermia, con i due pretendenti della figlia per chiedere il suo giudizio: Ermia rifiuta di sposare Demetrio, perché innamorata di Lisandro che ricambia i suoi sentimenti. I due ragazzi sono pari per ricchezze, lignaggio e reputazione, ma Egeo preferisce Demetrio e le suppliche della figlia non lo toccano.

Se Ermia rifiuta Demetrio deve essere condannata a morte o essere rinchiusa in un convento, e anche Teseo è dell’avviso che la giovane debba rispettare l’autorità paterna. Finita l’udienza, i due innamorati decidono di scappare dalla città quella notte, dandosi appuntamento nel bosco fuori città, per potersi sposare una volta lontani.

Ermia confida il piano all’amica Elena, che era l’amante di Demetrio, prima che lui si infatuasse di Ermia. Per questo Elena, tradendo il segreto, rivela a Demetrio il piano degli innamorati, convinta che a quel punto Demetrio l’avrebbe allietata con un ringraziamento; invece Demetrio si lancia al loro inseguimento, seguito a sua volta da Elena.

Il bosco, però, è un regno di fate pieno di misteri e insidie e qui si intrecceranno le storie di altri personaggi. I sovrani delle fate, Oberon e Titania, si stanno contendendo il figlio di un’amica umana di Titania per farne un paggio ed il bimbo rimane a Titania. Per avere il bambino paggio, Oberon allora ingaggia il folletto

“Foto tratta dal film cinematografico”

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