Il forno solare in stoffa. Riscalda e sforna dolci buonissimi

Si piega come un giornale, sta persino nella borsetta ed è un forno da cucina. Si chiama Social Oven, il nuovo forno solare portatile in tessuto e dotato di tecnologia ‘cattura raggi solari’ grazie ai suoi spicchi di tessuto orientabili. Si tratta di un prodotto unico al mondo, che è in grado di sfornare dal primo al dolce, dai ravioli ai muffii, ma può essere usato anche come scalda biberon e scalda pappa, ovunque e in qualsiasi stagione. Si tratta del primo forno tessile solare, il più leggero al mondo, realizzato con materiali rinnovabili, capace di garantire una cottura sana e anche priva di inquinamento. La nascita di questo prodotto cade in concomitanza con la Giornata Mondiale del Design Industriale.

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Il testimonial, lo skipper Gaetano Mura, porterà il ‘solar bag’ nelle sue prossime regate oceaniche. Ricordiamo, che il Social Oven si trasforma, anche in Solar Bag prêt-à-porter, accessorio unisex adatto a tutti.”E’ il primo forno tessile al mondo che utilizza fonti rinnovabili, unisce condivisione, lavoro artigianale, sostenibilità, forma e bellezza”, ha detto Monica Scanu, direttrice dello Ied di Cagliari. Prende spunto dal ‘social carpet’ realizzato tra le iniziative della Regione in occasione di Expo Milano.

Il forno solare in stoffa. Riscalda e sforna dolci buonissimi

La progettazione è stata affidata ad Alexander Scano, esperto di energie rinnovabili e cucina solare, al fisico Andrea Mameli e all’astrofisico Manuel Floris, direttore del planetario de L’Unione Sarda: catturasole ad alta efficienza energetica, il forno pesa tra i 150 e i 500 grammi, per due o otto porzioni. Chiuso è grande quanto un libro. Attraverserà l’oceano nella cambusa della barca dello skipper Gaetano Mura, durante le prossime regate.

Nato in collaborazione con centri di ricerca e università, Socialoven è stato sviluppato da Edizero Architecture of Peace, una delle aziende di Daniela Ducato, la bioimpenditrice che ha abolito la petrolchimica, producendo materiali per l’edilizia naturali e “pacifici”, attraverso la trasformazione delle eccedenze dell’agrofood. Zero veleni, zero CO2, zero consumo di suolo. Così è entrata nella top ten mondiale delle eccellenze tecnologiche. All’interno della struttura (22mila mq), la prima materioteca di prodotti bioedibili, tracciabili e agriderivati.

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