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Il Decreto dignità è legge. Via ia libera in Senato con 155 voti a favore

Arriva lxok da Roma: il Decreto dignità tanto voluto dal vicepremier Luigi Di Maio è diventato definitivamente legge. Via ia libera in Senato con 155 voti a favore, 125 no e un astenuto.

I senatori del Movimento 5 Stelle hanno detto alla stampa: xCon questo provvedimento mandiamo in soffitta lxidea che un popolo di precari possa fare bene alle imprese e al sistema produttivo, tuteliamo le aziende oneste, sia semplificando la loro vita sostituendo adempimenti obsoleti sia contrastando i xprenditorix di sussidi che prendono i soldi e delocalizzanox.

Insomma, grande vittoria per i grillini che stanno vedendo, piano piano, prendere forma a tutti i vari progetti messi in atto. LxAula si è espressa sul testo che era uscito dalla Camera e lxapprovazione è dunque definitiva: si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento nella sua versione finale. Fisco, lavoro, giochi e sport dilettantistico sono i quattro capitoli che compongono il decreto. Split payment, redditometro e spesometro sono gli adempimenti fiscali che vengono rivisti attraverso le misure contenute nel provvedimento; mentre per le imprese che vantano dei crediti con le pubbliche amministrazioni arriva la proroga al 2018 del regime di compensazione con eventuali debiti iscritti in cartelle esattoriali.

Il ministro Luigi Di Maio ha detto: si tratta del primo decreto non scritto dalle lobby, vincono i cittadinix x Il decreto dignità è il xprimo decreto non scritto da potentati economici e lobby. Finalmente i cittadini segnano un punto: cittadini 1, sistema 0x. Il decreto, ricordiamo che introduce disposizioni importanti riguardanti le imprese destinatarie di aiuti di Stato e volte a contrastare le c.d. delocalizzazioni, si tratta dei trasferimenti di attività economiche o di parte di esse dal sito produttivo incentivato a un altro sito, da parte della medesima impresa beneficiaria dellxaiuto o di altra impresa con la quale vi sia rapporto di controllo.