I veri criteri per avere un amore sano secondo il Buddismo

I veri criteri da rispettare per avere un amore sano secondo il Buddismo sono pochi ma essenziali per la coppia.

L’amore richiede armonia e rispetto. La coppia ha bisogno di regole per poter proseguire con calma e rispetto reciproco. Spesso, molte relazioni falliscono a causa di atteggiamenti scorretti e comportamenti dannosi. Secondo gli esperti, basterebbe davvero poco per riuscire a trovare l’equilibrio e vivere in armonia.

Ad avvalorare tale teoria, il pensiero buddista, che da sempre stila il decalogo dei comportamenti corretti per trovare l’equilibrio di coppia perfetto. La pratica buddista invita a guardare al proprio interno per trovare l’equilibrio al proprio interno e all’esterno.

Il buddismo indica 4 pilastri della vita capaci di orientare la persona verso l’amore genuino verso il partner e non solo. Per il buddismo, l’amore è qualcosa di universale da poter elargire al mondo esterno. L’amore va diffuso e sprigionato ma con rispetto e armonia.

Vediamo i 4 pilastri per una storia amorosa perfetta:

La gioia:

La gioia e l’allegria sono componenti essenziali al fine di avere una perfetta storia d’amore. Dove mancano è inutile proseguire. L’allegria si alimenta e si costruisce giorno per giorno.

Il buddismo guarda alla vita con gioia e serenità e l’aver una persona al propri fianco deve incutere altrettanta gioia. Bisogna imparare a dare e ricevere allegria. I risentimenti non aiutano, le cose non dette, le incomprensioni, sono tutte cose che generano ansia e cattivo umore e allontanano l’anima dal raggiungimento della gioia e dell’armonia.

La gioia, come il cattivo umore, si trasmette alle persone che ci stanno intorno e quindi, avere gioia significa poterla infondere anche al proprio partner.

La libertà:

La libertà è alla base di ogni sentimento ben riuscito. Essere liberi aiuta ad amare e sentirsi liberi di amare. Nel buddismo la libertà interiore stimola l’equilibrio fisico e mentale di una persona e quindi della coppia. La libertà aiuta a placare i tormenti interiori e a non sentirsi obbligati nei confronti di un partner.

La libertà è alla base dell’amore. Solo chi ama profondamente concede e gode della libertà dell’altro perché sa e si fida del partner. Il poter lasciare liberi aiuta l’altro ad avvicinarsi e a non sentirsi costretto da obblighi morali e fisici. La libertà però va bene gestita e non dovrà mai essere l’occasione per tramare alla spella del partner. La libertà in amore, se ben usata, procurerà altro amore e gioia.

La compassione:

La compassione genera empatia. Il termine viene inteso come capacità di sentire ciò che prova l’altro e di accogliere il suo dolore facendolo proprio. La possibilità di poter provare compassione ed empatia per l’altro aiuta a non fare del male e a combattere le critiche e le liti. La compassione è dunque parte integrante dell’amore. la connessione tra due persone si crea anche attraverso la condivisione degli stati e del dolore.

Il godimento reciproco:

Il poter godere della presenza di una persona è qualcosa di necessario per poter stare bene. Avere felicità e gioia nell’avere con se una presenza, genera un godimento interiore e esteriore. Grazie al godimento le persone donano la propria presenza al partner perché godono di questo momento vissuto in due.

Il godimento non è quindi meramente carnale e fisico ma anche spirituale e profondo. Secondo il buddismo zen, oltre ad essere uno dei capisaldi dell’amore, certifica la presenza del sentimento fra due persone. Il godimento cresce negli anni, di evolve e muta a seconda delle esigenze e della quotidianità condivisa.

L’evoluzione dell’amore:

Secondo la pratica buddista l’amore deve evolversi nella sua forma e far cambiare in meglio le persone. Non bisogna però dare all’altro la completa responsabilità di renderci felici. L’amore s riceve e si dona ma, allo stesso tempo, non si può esigere. L’evoluzione dell’amore è qualcosa di naturale e come tale va seguito e accolto nella sua forma quotidiana.

Allontanare gli amori passeggeri:

L’amore per il buddismo non contempla storie passeggere. L’amore vero non è passeggero e tutto ciò che è breve e limitato non è amore e quindi va allontanato. Il vero amore si trova solo con l’allontanamento di amori e passioni passeggere, vissute per il mero godimento momentaneo. La carne si sa si vuol poco a saziarla ma il cuore, il cuore ha bisogno di tempo e di sentimento vero.

Ma come trovare l’amore armonioso descritto dal buddismo?

L’amore è qualcosa che arriva e difficilmente si cerca. Per trovare l’amore, bisogna essere ben predisposti e disponibili ad impegnarsi.

L’amore, se non coltivato giorno per giorno rischia di morire e di affievolirsi. Chi vuole avere una storia amorosa appagante, dovrà quindi purificarsi e liberarsi di tutti quei piaceri passeggeri e vizi che non fanno altro che allontanare dall’armonia di coppia. La gelosia, va allontanata, la paura anche. Esistono catene invisibili che legano l’uomo e la sua mente e solo una volta aver riconosciuto la presenza di queste, sarà possibile liberarsi e iniziare un percorso di profondo cambiamento.

La teoria buddista sulla pace e il non attaccamento:

Secondo il Buddha, colui che ha raggiunto l’illuminazione, chi si lega troppo ad una persona prima o poi soffrirà. Nello specifico disse che: ‘L’attaccamento porta sempre alla sofferenza’.

L’amore vero sta nel non legarsi ma nel lasciare libero l’altro. Quando una persona si lega troppo ad un’altra, prima o poi soffrirà. Lo scrittore e poeta drammaturgo William Shakespeare la pensava diversamente ma allo stesso modo diceva che: “Ho imparato che non posso esigere l’amore di nessuno. Posso solo dar loro buone ragioni per apprezzarmi ed aspettare che la vita faccia il resto”.

Vuoi ritrovare la pace? Leggi la bellissima fiaba buddhista sulla pazienza
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Secondo la storia antica un buddha è, secondo il Buddhismo, un essere che ha raggiunto il massimo grado dell’illuminazione.

Un buddha, secondo le scuole che non accolgono le dottrine Mahāyāna e i relativi sutra ovvero che ritengono canonici solo gli insegnamenti contenuti negli Āgama-Nikāya, negli Abhidharma e nei Vinaya, è un essere che dopo aver trascorso diverse vite come bodhisattva si è progressivamente liberato dagli attaccamenti e dal saṃsāra, conseguendo la liberazione nel corso della sua ultima vita, ed è entrato nel nirvāṇa. Nonostante la liberazione dal saṃsāra. Egli è soggetto alla malattia, alla vecchiaia e alla morte…Per saperne di più clicca qui

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