Mantenere interi gli altri non vuol dire farsi in mille pezzi. Sin da piccoli consideriamo la generosità come un valore fondamentale ma quando questa diventa un modo per farsi in mille pezzi pur di mantenere un certo livello di generosità allora qualcosa non sta andando nel verso giusto. 

Prodigarsi per il prossimo è una qualità che tutti noi apprezziamo e a cui molti altri dovrebbero dare più valore nel quotidiano, ma esagerare non fa bene. “Il dare” e la “disponibilità verso gli altri” sono caratteristiche che ci nobilitano e ci consentono di crescere come persone ma che possono schiacchiarci se non ci imponiamo dei limiti. 

La troppa generosità è una modalità che viene appresa sin dalla prima infanzia per motivi di sopravvivenza: si dovevano mettere per primi i bisogni degli altri per non essere puniti o, peggio, abbandonati, e si è imparato ad evitare il conflitto perchè magari è stato gestito in famiglia in modi che hanno fatto soffrire.

Insomma, anche la generosità va moderata e deve mantenere un livello salutare per ognuno di noi e per le nostre relazioni interpersonali. E va moderata perchè le nostre energie non sono infinite e prendersi cura degli altri porta via un bel po’ di quella energia.

Soprattutto quando questa generosità viene sprecata. Alcuni esempi?

  • Quando ti stai consumando troppo nel percorso, ma l’altra persona non è disposta a investire la stessa quantità di energia;
  • quando ti sforzi di più per l’altra persona di quanto non faccia lei;
  • quando il tuo livello di compromesso è maggiore di quello della persona che cerchi di aiutare;
  • quando quella persona non valorizza il tuo tempo, l’impegno e la dedizione. 

Nelle relazioni interpersonali c’è chi prende e chi da, e c’è poi chi da senza ricevere nulla in cambio. C’è chi da e riesce a farlo con serenità e spontaneità, e chi no. Ci sono i generosi e gli avari. Vediamoli meglio in dettaglio:

  • I donatori: coloro i quali dedicano la propria vita ad altre persone;
  • I riceventi: sono le persone “emotivamente viziate” abituate da sempre a ricevere senza dare mai (o quasi mai) nulla in cambio;
  • I falsi donatori: coloro i quali apparentemente fingono di fare del bene agli altri ma agiscono solo per raggiungere interessi egoistici.
  • Equilibratori: l’esempio del comportamento che tutti dovrebbero assumere per avere relazioni interpersonali sane: hanno una concezione estremamente rispettosa di loro stessi e degli altri e fanno di tutto perché tutti soddisfino i propri bisogni emotivi.

3 consigli per evitare di elargire troppa generosità al prossimo

Ci sono situazioni in cui il modo migliore per aiutare è non farlo. So che non è bello da sapere, ma è così: se il tuo intervento assume dei toni iperprotettivi, potresti impedire che la persona cresca e impari la lezione.

Ecco quindi tre consigli per evitare che la tua generosità danneggi qualcuno. Involontariamente. 

1. No

Questo è il primo passo per superare la generosità eccessiva. Se non riesci a rifiutare un favore quando ti viene chiesto non potrai mai interrompere il circolo vizioso che crea il tuo comportamento. 

2. Elimina il senso di colpa

Se desideri davvero cambiare, devi imparare ad affrontare questi atteggiamenti assumendo che hai già fatto abbastanza per aiutare quella persona e che è giunta l’ora di occuparti delle tue cose.

3. Pensa a te stesso prima di pensare agli altri

In una bilancia ci sono due piatti, e affinché l’equilibrio possa essere mantenuto ogni giorno devi mettere un sassolino da una parte e un sassolino dall’altra, e i due sassolini devono avere lo stesso peso. Se vuoi elargire la tua generosità, ricorda di lasciarne un po’ anche per te. 

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