Gelosi del partner? In realtà si ha paura di poterlo tradire

Gelosi del partner? In realtà, secondo degli esperti della psicologia, dietro tale comportamento, si nasconderebbe la propria paura di poterlo tradire. Come mai?

La gelosia è un sentimento che le persone provano nei confronti di altri. La gelosia , come sosteneva lo psicoanalista Freud, si manifesta fin dai primi mesi di vita. La gelosia, è un comportamento culturalmente condiviso ed accettato. Dalla gelosia infantile nei confronti di un genitore, di un fratello o di un amico, da adulti muta e si trasferisce nella sfera emozionale amorosa.

La gelosia in amore:

Essere gelosi del partner, a differenza di quanto si pensi, non è mai un elemento positivo, anzi. Il sentimento di gelosia, spesso viene accompagnato da quelli di sofferenza, possessione, dipendenza e aggressività. Il solo fatto di poter essere gelosi di una persona o di un partner, indica un comportamento di tipo possessivo aggressivo, che tende, nel peggiore dei casi, a far divenire l’altro quasi come un oggetto. Il geloso vede l’altro come una cosa sua, un suo aggeggio e così non ne contempla la libertà e la possibilità di allontanamento.

Cosa dicono gli esperti:

Roland Barthes, ad esempio, il celebre saggista e semiologo francese, parlando di gelosia disse che:

“Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri”.

Dietro la gelosia si nasconde la paura di poter tradire:

Melanie Klein, la psicoanalista austriaca, disse che dietro la apparente paura di perdere il partner e di esserne gelosi, nasconde, in realtà la paura di poter commettere per primi adulterio.

Per la studiosa, per comprendere l’invidia e la gelosia, bisogna analizzare alla conflittualità innata fra amore e odio, fra impulsi amorosi e distruttivi, che innescano poi il rapporto dell’io con l’oggetto.

I differenti risultati in ogni individuo sono in complesso il prodotto della costante interazione, dalla nascita alla morte, di due fattori variabili: la forza delle tendenze amore e odio (le forze emotive in noi) e l’influenza dell’ambiente» (Klein e Riviere, 1969 pp. 9-10).

D’altra parte la gelosia si caratterizza, non soltanto per la reazione d’odio e d’aggressività a una perdita reale o minacciata, ma anche per la mancanza di fiducia in se stessi: «La persona gelosa inevitabilmente si sente umiliata e inferiore e, meno consciamente, indegna, depressa e colpevole. Questo vuol dire che non essere amata, o credere di non esserlo, significa per lei inconsciamente che non è da amare, che è odiosa, e piena di odio» (Klein e Riviere, 1969 p. 44).

La letteratura moderna e non:

Osho diceva che: “L’amore dà la libertà di essere se stessi, non è possessività”. Per il saggio, tutto ciò che limita la libertà d’animo e fisica non è da considerarsi vero amore. L’anima se soffre non ama e se non ama è portata a soffrire e ad odiare, tutti sentimenti che per Osho sono inutili e tolgono energia e tempo alla mente e alle relazioni. Riallacciandosi a questo pensiero, potremmo dire che è considerata negativa e dannosa la gelosia volta a tarpare le ali ad uno dei due partner, quella gelosia che non trova nemmeno riscontro e che non porta ad altro che a negatività e sofferenza.

Quando la gelosia diventa patologica i rischi sono molti. Da non dimenticare, che l’uomo, spesso a causa di questi forti sentimenti contrastanti, spesso è portato a compire, a causa di una gelosia possessiva, a compiere atti criminosi e altamente negativi.

Un amore, come disse il maestro Osho, deve far star bene altrimenti on vale la pena di essere vissuto. Amore e rispetto devono andare di pari passo e se la sofferenza supera i momenti di gioia allora è il caso di interrogarsi sulla natura di questo amore, forse malato, forse insano e forse nemmeno amore.

Gelosia retroattiva o sindrome di Rebecca:

Con gelosia retroattiva, chiamata anche sindrome di Rebecca, si intende una gelosia che riguarda il passato sentimentale e sessuale del proprio partner e delle storie avute in precedenza. Chi soffre di gelosia retroattiva si ritrova spesso ad immaginare situazioni (sessuali e non) che il/la partner potrebbe aver vissuto con altre persone in precedenza.

Solitamente vengono indicate due cause che riguardano la gelosia retroattiva. La prima riguarda l’insicurezza, l’idea di non essere all’altezza delle vecchie storie del partner; la seconda riguarda il possesso. Ma il problema è infinitamente più complesso e chiama in causa modelli culturali, storici e di percezione del mondo.

Si può quindi confermate, che la gelosia retroattiva femminile sembra differenziarsi rispetto a quella maschile proprio per l’approccio alla relazione: nelle donne è maggiormente riscontrabile l’insicurezza di non essere la “migliore” rispetto alle precedenti relazioni. Negli uomini è al contrario molto più sviluppata la repulsione rispetto al mancato “possesso” totale della partner. Clicca qui per saperne di più.

Quando l’amore diventa attaccamento negativo?

L’attaccamento:

L’attaccamento in amore, è qualcosa di altamente dannoso e negativo per la sopravvivenza di una storia. L’attaccamento, che può essere facilmente scambiabile per amore è pericoloso per i due partner e per la tenuta della storia. Chi vive di attaccamento priva l’altro della libertà di amare e di essere amato.

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