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Fine di una relazione. Uscire subito con qualcuno o aspettare?

Il cervello delle donne è più attivo rispetto a quello degli uomini

Fine di una relazione. Uscire subito con qualcuno o aspettare? Dopo la fine di una relazione amorosa, la domanda è:

Ma è bene ricominciare subito ad uscire con unxaltra persona o aspettare i tempi giusti e che le ferite scompaiano?

Beh difficile esprimersi, tuttavia in questa domanda si dividono due categorie di persone: Quelle che praticano la tattica del xchiodo scaccia chiodox e quelle che invece si piangono addosso in pigiama e cioccolata per mesi prima di ricominciare a vivere.

Bisogna considerare che la fine di una relazione è sempre un evento traumatico e difficile da digerire, soprattutto dopo una relazione amorosa di tanti anni alle spalle.

Il maestro spiritualexOsho sapeva molto della vita e con grande saggezza seppe dare molti consigli. Sull’amore disse:x“Non si sceglie di avere una persona accanto per peggiorare la propria vita, ma per migliorarla. E se l’amore non porta a questo o non è amore o è un amore malato”.

Un amore, come disse il maestro, deve far star bene altrimenti on vale la pena di essere vissuto. Amore e rispetto devono andare di pari passo e se la sofferenza supera i momenti di gioia allora è il caso di interrogarsi sulla natura di questo amore, forse malato, forse insano e forse nemmeno amore. Questa parentesi ci serve per ribadire che non è necessario colmare un vuoto con chiunque pur di non stare soli ma imparare a riconoscere nel tempo le persone capaci di migliorare la propria vita, non di peggiorarla.

Chi soffre di mal d’amorex

ha anche la capacità di avere alcune patologie dematologiche come le dermatiti atopiche (allergiche), il lichen ruber planus e le verruche che trovano una chiara origine e attivazione in situazioni di perdita e dolore di una relazione finita. Insomma è davvero una fase di lutto interiore e di dolore fisico e mentale. Importante nel primo periodo però è circondarsi di persone importanti che vi amano e che vi sostengono.

Anche laxpaura dell’abbandonoxentra in gioco in questa spirale del dolore che attanaglia chi perde un’amore. Tutti gli uomini hanno paura di essere abbandonati, fin dall’infanzia, c’è la paura dell’abbandono dai genitori, dai parenti, dagli amici. Secondo esperti, la perdita di un grande amore si affronta i 5 tappe, le fasi del lutto che ogni persona che chiude una relazione è costretto ad affrontare. Per cui il consiglio è di procedere prima per queste tappe e non di buttarsi subito nelle braccia del primo che capita:

1. La fase più fura è quella della negazione:

Appena finisce una storia la prima cosa che si pensa è “non è possibile, non è finita, tornerà, come farò ora, cosa farà senza di me?”. Si tratta dei primissimi giorni in cui ci si sente spaesati, persi soli, come se la strada fosse smarrita. Si torna in qualche modo bambini, si diventa più fragili e si ha bisogno di cure e tanto amore. Questa fase della negazione però funge quasi da scudo nei primi giorni per cercare di elaborare piano piano la perdita subita.

2. La fase della chiusura:

I primi 10 giorni si ha quasi paura di tutto, anche di uscire di casa, ci si sente esposti e fragili, si cerca di dormire e di evadere dalla realtà triste e sofferente, si cerca di reprimere il dolore. E’ come si arrivasse l’influenza, come una forza che toglie energie sia fisiche che mentali. In questa fase bisogna assecondare il dolore e il dispiacere e accoglierlo fino in fondo. Si torna un pò bambini, fragili, esposti e impauriti.

3. Fase della rabbia emotiva:

Dopo la fase del dolore e della tristezza causata dalla rottura giunge anche la rabbia, rabbia per la delusione, per la sofferenza subita e per l’abbandono improvviso. C’è rabbia e risentimento nei confronti dell’ex partner che ci ha deluso e disilluso. Anche in questa fase bisogna circondarsi di persone pazienti e amorevoli pronte ad ascoltare tutti i tipi di discorsi e di pianti improvvisi. Si tratta di una fase obbligatoria da superare. Monta davvero rabbia e risentimento. Si comincia a pensare a tutto il dolore che ci ha causato questa persona.

4. Fase della progettazione:

Dopo aver superato il primo periodo duro e di elaborazione del lutto emotivo per la mancanza di una persona che muore dentro di noi e che non farà mai più parte della nostra quotidianità allora arriva anche la tappa della progettazione della nuova vita da single, si comincia a organizzare il futuro, i week and, i giorni liberi, le ore di svago, insomma si cerca di fare tanto, tutto per tenersi occupati e non pensare al dolore della perdita subita. Si fanno viaggi si comincia a richiamare tutte le conoscenze passate per cercare di rientrare nel giro sociale.

5. fase della rinascita:

Dopo un lungo periodo di dolore si comincia finalmente a tornare a camminare sereni e sicuri, la crepa emotiva viene quasi nascosta e si rinasce finalmente. La consapevolezza ci accompagna e piano piano si torna di nuovo pronti e predisposti verso la conoscenza di altre persone ma con maggiore prudenza.