Fedeltà e coppie. I millennials tradiscono meno. Come mai?

Fedeltà e coppie. I millennials tradiscono meno degli over 40. Da un recente studio, difatti, è emerso, che la fascia nata fra il 1980 e il 2000 sia meno incline al tradimento.

Una rivincita rispetto alle generazioni dei 40enni e 50enni, che difatti, sono portati a tradire con maggiore facilità e a divorziare nei primi 5 anni di matrimonio.

Si parlava di “mammoni”, di una generazione corrosa dalla tecnologia e dalla poca voglia di volersi impegnare, nell’amore e ella vita, tutti stereotipi che si sono rivelati errati, poiché questa categoria, in realtà è estremamente più fedele e romantica.

Finalmente i giovani si riprendono il rispetto che meritano e contro ogni critica, si sono rivelati seri e dediti alla coppia. Le generazione passata, forse, paga lo scotto di aver avuto meno possibilità di incontri e frequentazioni, o poca propensione alla convivenza e più al matrimonio, fattori, che forse, in qualche modo, hanno portato, con il tempo, a commettere più adulterio, soprattutto all’interno di matrimoni.

Un tempo ci si sposava con maggiore fretta e forse questo ha inciso sulla propensione a voler poi trasgredire per via di una vita coniugale non fortemente voluta o troppo avventata. I 40enni e i 50enni, rispetto ai giovani sarebbero portati maggiormente a tradire e a farlo soprattutto in presenza di matrimoni. I millenials, in questa analisi, appaiono più romantici e rispettosi nei confronti del partner. I rapporti intimi, forse sono più frequenti, le gite e gli eventi di allegria anche e questi, forse avrebbero influito positivamente sulla stabilità della coppia.

Ma chi sono i millennials?

I millennials, o meglio generazione Y , sono coloro che sono nati nel periodo che va dal 1980 al 200. La generazione del millennio è quella che ha visto la nascita delle nuove tecnologie e quella che per prima si è addentrata nel mondo del web, dalla creazione dei siti ai social. Stiamo parlando di una generazione super connessa e attenta alla nascita delle innovazioni digitali.

Questa generazione è anche a volte indicata come generazione boomerang o Peter Pan, a causa della sua propensione a ritardare alcuni dei riti di passaggio all’età adulta più a lungo rispetto alle generazioni precedenti, nonché a causa di una sua tendenza a vivere con i genitori per un periodo più lungo, principalmente a causa della crisi economica e lavorativa che non ha permesso loro di inserirsi nel mondo adulto con facilità.

La ricerca:

Il dato emerge da uno studio effettuato nel 2017 e analizza i risultati di una ricerca denominata (Sexual and emotional life of youths), basata su un ricco sondaggio effettuato su studenti universitari intorno al 1998. Lo steso, poi viene messo a confronto con una analisi molto simile, effettuata però nel 2000.

Da questo studio, emerge, come non solo si sia abbassata l’età dei primi rapporti, ma anche di come questi, riescano a durare nel tempo e con probabilità di tradimenti molto ridotti.

Il fatto di avere accesso all’intimità, di potersi frequentare liberamente e con meno vincoli, pare aiuti i giovani ad impegnarsi con gioia e a non sentirsi costretti a causa di vincoli sociali. Anche il divario femminile fra nord e sud, riguardo all’esperienza intima si abbassa e questo, va ad arricchire il dato sulla stabilità delle relazioni amorose.

Il tabù sotto le lenzuola:

La generazione 40/50, secondo i dati, ha molta voglia di sperimentare nuove emozioni e di eliminare i tabù ma allo stesso tempo a paura di farlo e per questo ricorre a relazioni extraconiugali per testare nuove emozioni. I millenials, invece, aperti e liberi per via dei nuovi schemi sociali, si sentono liberi di sperimentare con il proprio partner e dicono di non sentire il bisogno di andare a testare altrove e questo, incide sulla vita della relazione e sulla felicità della coppia.

Le coppie e la passione:

“La passione è una merce sempre più cara ed è un antidoto contro l’infelicità”.

Con queste parole lo psicologo ed esperto Paolo Crepet in uno dei suoi ultimi libri parla proprio della passione, un sentimento forte e capace di smuovere qualsiasi cosa.

Crepet, psichiatra e scrittore, per la prima volta ha parlato di “Passione”, il suo ultimo testo descrivendo l’epoca digitale come ”rallentatore cognitivo” ed emotivo per i giovani.

Da sempre un sentimento impetuoso, basato sui piaceri procurati dai sensi umani e che può impedire il controllo della ragione. La passione muove il mondo e le anime ma spesso, in alcuni casi manca ed è proprio questa mancanza a procurare sofferenza e infelicità.

Tale sentimento, ricordiamo è da sempre un antidoto fortissimo contro l’infelicità, Paolo Crepet questo lo sa bene e lo ha anche ribadito nel suo testo ricordando quanto sia difficile oggi avere passione nell’era digitale tra un clic e l’altro. Questo è un problema soprattutto per i giovani che hanno sempre più difficoltà ad approcciarsi con il mondo circostante, lontani e rinchiusi nella tecnologia digitale.

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