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Esonero contributivo per le nuove assunzioni di giovani. Come funziona?

Esonero contributivo per le nuove assunzioni di giovani. Finalmente cxè il via libera dall’Inps all’incentivo occupazione giovani che non studiano e non lavorano. Ma come funziona e soprattutto, chi ne ha diritto Spieghiamo che prima di tutto riguarda tutti i giovani che non lavorano e non studiano e sono in cerca di una occupazione lavorativa.

Proprio allo scopo di promuovere le forme di occupazione giovanile stabile, l’articolo 1, commi 100-108 e 113-114, della legge 27 numero 205, ha introdotto un nuovo esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti effettuate a partire dal 1° gennaio 2018. Possono richiedere il Bonus assunzione giovani Neet tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018.

L’incentivo è riconosciuto per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato, ad eccezione: dei contratti di apprendistato non professionalizzante; dei nuovi voucher, o contratti di prestazioni occasionale; dei contratti a chiamata, o intermittenti; dei contratti di lavoro domestico. Il predetto beneficio inoltre si applica a tutti i datori di lavoro privati. Restano quindi esclusi da questa formula di bonus i rapporti di apprendistato e i contratti di lavoro domestico, in relazione ai quali il quadro normativo in vigore già prevede l’applicazione di aliquote previdenziali in misura ridotta rispetto a quella ordinaria. L’esonero contributivo in oggetto spetta a condizione che l’assunzione con contratto di lavoro subordinato riguardi soggetti che non abbiano compiuto il 31esimo anno di età e non siano stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro nel corso dell’intera vita lavorativa.

Va detto anche che per le sole assunzioni effettuate nel corso dell’anno 2018, la norma, al comma 102, prevede che il limite di età del soggetto da assumere sia innalzato fino ai trentacinque anni. Pertanto, per le assunzioni, effettuate nel corso dell’anno 2018, di lavoratori che non abbiano ancora compiuto i trentacinque anni di età, sempre a condizione che i medesimi lavoratori non siano mai stati occupati a tempo indeterminato, è possibile fruire del beneficio in trattazione.La misura dell’incentivo è pari al 50 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti allxINAIL, nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, da riparametrare e applicare su base mensile. La durata del beneficio è pari a trentasei mesi a partire dalla data di assunzione.

L’incentivo può essere fruito per un massimo di 12 mesi, a pena di decadenza, entro il 29 febbraio 2020, e non può superare 8.060 euro annui per lavoratore assunto: pertanto, la soglia massima di esonero della contribuzione a carico del datore, riferita al periodo di paga mensile è pari a 671,66 euro (8.060,00/12). Come diffusamente evidenziato, ai fini del diritto alla fruizione dell’agevolazione, è necessario che il lavoratore assunto non abbia già avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, il datore di lavoro che assume a tempo indeterminato un lavoratore che ha già avuto un rapporto di lavoro agevolato continua a fruire del beneficio contributivo in esame per il periodo residuo sino alla durata complessiva di 36 mesi. Per saperne di più clicca qui

Insomma, qualcosa si muove e nonostante al nord si sia rilevato dagli ultimi dati Istat un grande numero di assunti al sud la situazione è ancora incerta. Infatti, secondo i dati, al momento sarebbero ancora troppi i disoccupati con meno di 40 anni.

Fonte Inps